Affitto con riscatto, si parte a Oltrisarco

Primo test in via Santissimo Rosario con la formula «Rent to buy». Perseghin: parte del canone abbatte il prezzo di vendita


di Massimiliano Bona


BOLZANO. In un mercato immobiliare sostanzialmente stabile, con i prezzi che a Bolzano sono cresciuti comunque del 2,6% nel 2013, i circa 450 operatori del settore per restare in linea di galleggiamento hanno bisogno di inventarsi formula nuove, o comunque già sperimentate in altre realtà. La più interessante è il «Rent to buy», l’affitto per 4-5 anni di un alloggio, con successivo acquisto dello stesso con un capitale di partenza più elevato. Il primo test, con tre appartamenti, è partito in via Santissimo Rosario, in un condominio interno, appena ultimato: per un bilocale per partire possono bastare un capitale di 20-25 mila euro e un canone di affitto di 600-650 euro mensili mentre per un trilocale servono 35-40 mila euro ed un canone di affitto di 900-950 euro.

La peculiarità di questa formula sta nel fatto che una parte del canone di locazione (la cifra è da concordare con il venditore) è destinata a ridurre il prezzo di vendita e, dopo un quinquennio, gli acquirenti si ritrovano con un capitale di 70 mila euro e riescono ad accedere così al mutuo, cosa impossibile con metà della cifra. Di fatto l’agenzia immobiliare si sostituisce per il periodo iniziale all’istituto di credito e propone tassi di interesse inferiori. E, come contropartita, ottiene un impegno all’acquisto dell’alloggio tra 5 anni. A spiegarci la formula, sicuramente innovativa, è stato ieri il presidente regionale della Fiaip - la federazione italiana agenti immobiliari professionali - Carlo Perseghin.

«Rent to buy»: qual è il vantaggio di questa opportunità già collaudata in altre città?

«Beh, consente a chi non dispone di un capitale iniziale sufficiente per accedere ad un mutuo bancario di pianificare l’acquisto di un alloggio nel giro di 5 anni. La platea delle famiglie e dei single interessati è molto ampia, almeno sulla carta. Intanto si entra in affitto, si versa un capitale tra i 20 e i 40 mila euro a seconda della grandezza dell’alloggio, e una parte del canone di locazione contribuisce ad abbattere il prezzo di vendita».

Lei ritiene che ci sia mercato per questo tipo di offerta?

«Per Bolzano si tratta di un esperimento interessante dal quale possono trarre vantaggi sia le famiglie, a cui l’acquisto di una casa sarebbe altrimenti precluso, che le agenzie immobiliari, in grado di raggiungere un target di potenziali acquirenti attualmente fuori mercato».

Allora non è vero che le banche hanno ripreso a fare più mutui?

«È vero solo in parte. Se non si hanno in tasca 50-60 mila euro non si va da nessuna parte. Bisogna riuscire a colmare il «gap» tra le stime degli immobili fatte dai periti e il valore reale, che solitamente si scosta del 20%. Con la formula dell’acquisto con riscatto si riesce a superare il primo scoglio – decisivo – per arrivare all’acquisto».

Come mai è stata scelta una nuova palazzina di via Santissimo Rosario, ad Oltrisarco, per partire?

«Perché è in una zona popolare, con molte persone potenzialmente interessate, ma che non di rado faticano a racimolare il capitale di partenza. È un test interessante e se dovesse decollare saremmo pronti a fare una verifica anche in altri quartieri della città».

Che tipo di alloggi fanno parte di questo primo esperimento?

«Bilocali e trilocali, che sono in assoluto i più richiesti. Per questo tipo di strategia di acquisto non avrebbe avuto alcun senso puntare sulle 4 o le 5 stanze».

Come siete arrivati a questa soluzione?

«Semplice: l’affitto con riscatto è il modo più moderno per comprare casa in tempi difficili».

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