Alberi carichi di mele Ma meno soldi ai contadini

Il 10 agosto parte la raccolta. Previsto il 15% in più della produzione Ma i prezzi calano da 54 a 40 centesimi al chilo. «Dobbiamo garantire qualità»


di Bruno Tonidandel


MAGRE’. Anche se la stagione è più autunnale che estiva, con tanta pioggia e poco caldo, l’annata agraria 2014 per le mele, almeno per quanto riguarda la Bassa Atesina, si prospetta buona. La raccolta parte il prossimo dieci agosto con le Gala.

Nel complesso, le previsioni sul raccolto parlano del 15% in più dello scorso anno. Il problema, molto grosso, saranno i prezzi.

Georg Jageregger, presidente della Cooperativa Frutticoltori “Kurmark-Unifrut” di Magré, una delle realtà frutticole più importanti in Alto Adige, nonché presidente dell’associazione Bauernbund, il sindacato degli agricoltori di lingua tedesca del distretto della Bassa Atesina, è contento dell’andamento stagionale, meno di quello che si sta realizzando dalle vendite del raccolto 2013.

«Come Kurmark-Unifrut abbiamo praticamente piazzato tutta la frutta dell’ultimo raccolto. Nelle celle ad atmosfera controllata restano ancora una settantina di vagoni di mele della varietà Golden, ma siamo ai livelli degli scorsi anni. Questa frutta “vecchia” va venduta assieme alle “nuove” Gala, fra meno di un mese. Si tratta di una alternativa per il consumatore che avrà a disposizione un frutto di colore rosso, la Gala e uno giallo, la Golden».

Quello che preoccupa sono i prezzi del raccolto 2013. «E’ vero. Penso che i nostri frutticoltori percepiranno il 25% in meno di quello realizzato lo scorso anno con il raccolto 2012. La media di quello avuto nel 2013 era di 54 centesimi di euro al chilogrammo; purtroppo quest’anno arriveremo solo alla quota di 40 centesimi».

Una vera e propria batosta. «Batosta non direi, certo che si torna indietro di due anni e quindi si prevedono pochissimi investimenti. Le aziende che avevano intenzione di rinnovare il parco delle attrezzature agricole saranno costrette a rinviare gli acquisti. Ci saranno anche pochi nuovi impianti: tutto rinviato al futuro sperando in una ripresa del mercato». Qual è il motivo di questa crisi. «Ovviamente la recessione economica. Molte famiglie arrivano a stento a fine mese. Non dispongono di soldi per i beni di prima necessità e ovviamente tagliano sulla frutta e così a farne le spese è la mela, considerata, a torto, un bene voluttuario. Prezzi bassi anche perché la produzione è stata abbondante». L’attuale stagione frutticola invece va a gonfie vele. «Sì, incrociamo le dita: nella Bassa Atesina non abbiamo avuto grandinate, ne infezioni batteriche; la pioggia fa bene alla mela e i frutteti sono carichi di frutta, tanto che quest’anno il contadino è stato molto impegnato nel diradamento manuale, visto che quello chimito ha fallito lo scopo. Sono contento di questo perché finalmente i nostri frutticoltori hanno compreso che per spuntare prezzi adeguati è necessario produrre merce di prima qualità. Le mele piccole, poco colorate, con difetti non si vendono più».

Il 10 agosto quindi si incomincia con la raccolta. Le prime mele a finire nelle celle ad atmosfera controllata dei consorzi della Bassa Atesina saranno le Gala. Poi toccherà alle varietà Golden, Stark e via via, di seguito tutte le altre, per finire, nel mese di novembre, con le Pink Lady.













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