Il Dachverband

Gli ambientalisti: pesticidi, subito un’indagine 

L’assemblea dei delegati della federazione. Il direttore Staffler: «Siamo dentro una nuvola di chimica e nessuno fa niente». Si chiede un monitoraggio anche a Bolzano, nelle aree vicino alle campagne, sulla qualità dell’aria, in particolare nei mesi delle irrorazioni  



Bolzano. «Siamo dentro una nuvola di chimica e finora tutti hanno fatto finta di nulla»: usa un’ immagine molto percepibile Hanspeter Staffler per dirci come siamo messi.

«I ricercatori internazionali hanno finalmente pubblicato i dati sulla presenza dei pesticidi. Arrivano fino a duemila metri, - rileva - dunque ben oltre i campi coltivati».

Sul che fare, il neo direttore del Dachverband - la federazione degli ambientalisti altoatesini - non ha dubbi: «Effettuare un’indagine sulla presenza e sulle conseguenze di tutto questo». Sulla salute nostra. E poi sull’ambiente. Che è pure nostro. Ma poi il resto. Ad esempio: la crisi climatica è di una evidenza cristallina e senza azioni concrete oggi, si rischia di andare verso il collasso non dopodomani: domani.

Intorno a questioni come queste tematiche si è articolata venerdì l’assemblea dei delegati. Almeno 70, provenienti da tutti i territori della provincia.

«La natura, il clima hanno bisogno di gente come voi - li ha salutati il presidente Josef Oberhofer - che lottano per la salute dell’ambiente e di conseguenza per la salute umana».

Molto presente il tema, ormai svelato, dei dati. Dopo le indagini degli atenei tedeschi, ecco l’autorevole rivista “Communications earth&environment” con la diffusione dei pesticidi ben oltre i confini dei frutteti e dei vigneti.

Da qui la richiesta di porre un faro provinciale su tutto questo, facendo seguito all’analoga richiesta dell’assessore Stefano Fattor che propone un monitoraggio delle conseguenze sui condomini vicini alle irrorazioni, nelle campagne dentro la città.

Direttore Staffler, e adesso, dopo questi numeri?

Subito un’indagine sistematica sull’uso della chimica nei nostri campi. Non sappiamo quanti tumori siano direttamente causati da tutto questo. Vorremo saperlo.

Che alternative ha l’agricoltura, una delle principali voci del Pil?

Il biologico. Si tengono in considerazione solo i costi di questo passaggio, mai i benefici. Soprattutto per gli agricoltori. Il marchio Alto Adige sarebbe molto più riconoscibile. Ma non basta.

Cioè?

Anche il turismo, a parte che ormai siamo alla saturazione in questo settore, sarebbe molto più valorizzato. E l’Alto Adige apprezzato.

Il vostro avversario è il Bauernbund?

Non sono i contadini gli avversari. Gli agricoltori sono l’ultimo anello della catena. Loro curano la terra e oggi molto spesso non si offrono loro alternative ai pesticidi.

Chi deve fornirgliele?

La politica. È la politica, è la Provincia che ha i mezzi per avviare la transizione. Sia sul piano ecologico generale sia su quello dell’uso dei pesticidi. Ma non lo fa. E questo è un problema.

Che vuol dire il fatto, certificato, che la chimica arriva ad oltre duemila metri ?

Che il raggio d’azione di queste sostanze non supera solo i confini dei terreni sui quali sono diffusi ma raggiungono i limiti dei boschi e a volte anche oltre.

Con la conseguenza?

Che è come se fossimo tutti dentro una nuvola. E dentro la nuvola si respira tutto questo. Fino a ieri si poteva solo ipotizzare questa situazione, ora non più.

La chimica in agricoltura è un affare?

Un business da cento milioni di euro. Ma sarebbe un business anche l’alternativa sana perché i consumatori non amano certo mangiare queste sostanze nella frutta e nella verdura. E, come detto, sarebbe un affare anche per i nostri contadini.

Lei aveva percezione di tutto questo?

Nel mio piccolo ho notato che in quota sono spariti gli insetti. Ma soprattutto le api. Loro muoiono a respirare queste sostanze.

E a Bolzano?

Stessa cosa. Ma in spazi molto più ristretti, nei vigneti di città. Non so se la situazione sia grave. In ogni caso, e qui sono d’accordo con Fattor, serve pure nelle aree urbane un monitoraggio preciso sullo stato dell’aria. Soprattutto nei mesi delle irrorazioni. P.CA.

 













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