Astat, nel 2030 altoatesini più vecchi

Una persona su tre avrà più di 60 anni, la popolazione si avvicinerà a 565 mila unità



Secondo le previsioni Astat, nel 2030 la popolazione altoatesina supererà quota 564mila unità, con una crescita vicina al 10% rispetto ai dati attuali. Dal 2020 in avanti l’aumento sarà esclusivamente da ricondurre al saldo migratorio, e l’altoatesino medio sarà sempre più anziano: nel 2030, infatti, una persona su tre avrà più di 60 anni. Le previsioni sull’andamento demografico in Provincia di Bolzano sino al 2030 sono state rese note nel corso di una conferenza stampa, dai vertici dell’Istituto provinciale di statistica Astat e dall’assessore provinciale Waltraud Deeg.

«Analisi di questo tipo - ha sottolineato la Deeg - rappresentano le fondamenta essenziali su cui costruire l’azione politica in un’ottica di medio-lungo periodo. Per programmare in maniera accurata, infatti, servono dati, numeri e indicatori di sviluppo di cui tenere conto dal punto di vista economico e sociale». Ed eccoli, dunque, i dati principali elaborati dall’Astat, che mettono in luce il prolungarsi del trend crescente per quanto riguarda la popolazione residente in Provincia di Bolzano. Se nel 1931 gli altoatesini erano poco più di 283mila, e oggi sono all’incirca 515mila, nel 2030 si avvicineranno a quota 565mila raggiungendo per la precisione 564.586 unità con una crescita prevista nei prossimi 16 anni del 9,7%.

Dal 2020 in avanti, inoltre, il numero dei decessi supererà quello delle nascite, il saldo naturale risulterà negativo e l’aumento della popolazione sarà da ricondurre esclusivamente al saldo migratorio, con la percentuale di residenti con background migratorio che si prevede in salita dall’attuale 8,9% sino a circa il 19%. «Nel 2030 - ha spiegato la ricercatrice dell’Astat Irene Ausserbrunner - un altoatesino su tre avrà più di 60 anni, e gli over 70, che attualmente sono circa 70mila, saranno più di 100mila. Inoltre, un lavoratore su tre avrà superato la soglia dei 50 anni». «Si tratta del quarto studio elaborato dall’Astat sull’andamento demografico - ha concluso la direttrice dell’Istituto di statistica, Johanna Plasinger - l’ultimo risaliva al 2008. Le previsioni in questo campo vanno aggiornate periodicamente in quanto la modifica di determinati parametri obbliga a rivedere anche le analisi sullo sviluppo della popolazione».













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