Bilinguismo e Montessori San Giacomo è laboratorio

Alla primaria dell’Istituto ideato un percorso seguito da Lub, Eurac e Intendenza Centrato l’obiettivo del tedesco precoce attraverso la collaborazione degli enti


di Alan Conti


Un laboratorio didattico in cui si incrociano gli sguardi di Eurac, Lub, Intendenza Scolastica ed esperti di metodo Montessori. Obiettivo? Il solito delle nostre latitudini ovvero il bilinguismo precoce. Prima si prende confidenza con il tedesco e meglio è. La scuola primaria di San Giacomo si è riscoperta un esempio unico di sperimentazione congiunta tra metodo Clil e Montessori con radici profonde. "Siamo partiti sei anni fa - ci racconta il dirigente dell'Istituto Comprensivo Laives 1 Vincenzo Gullotta (nella foto piccola) - abbinando i due orientamenti pedagogici. Una bella sfida. Le materie veicolate rientrano nell'ambito scientifico e vanno dalla geografia alla matematica passando per scienze in senso stretto". Due anni dopo la prima iniziativa della primaria Manzoni a Bolzano, dunque, a San Giacomo si ampliava lo spettro sperimentale. Uno dei primi cerchi nello stagno delle classi potenziate. E' da questa voglia innovativa, comunque, che si sono drizzate le antenne dell'ateneo bolzanino. "Abbiamo avuto la fortuna di ricevere l'offerta di collaborazione di alcune ricercatrici tra cui Sandra Lucetto, oggi dirigente in Trentino. Così sono arrivati preziosi input su cosa migliorare e cosa mantenere inalterato. Una sorta di screening approfondito che ci ha permesso di essere più precisi nel metodo". Un controllo a più dimensioni perchè, oltre alla Lub, la scuola riceve ancora oggi visite mensili della commissione di valutazione dell'Intendenza con l'ispettrice Carlotta Ranigler e Claudia Scochi in prima fila. All'appello non poteva mancare l'Accademia Europea che, con un approccio più empirico, si è concentrata sulla valutazione dei risultati. Capire quanto davvero questa impostazione possa incidere sul percorso di un bilinguismo reale e non solo cattedratico.

Esiti che, stando alle certificazioni, sembrano incoraggianti. "I primi ragazzi che hanno seguito la sperimentazione inizieranno a settembre la seconda media alla Filzi, ma hanno già ottenuto tutti il Fit in Deutsch di livello A2. In terza saliranno di grado". Sensazioni che trovano conferme da altri aspetti non di poco conto nella vita di una scuola. "I genitori non hanno voluto cambiare - specifica Gullotta- e la richiesta è sempre aumentata. Alla primaria ho potenziato entrambe le prime, tempo modulo e tempo pieno, e alle medie ormai istituiamo due sezioni con questo schema. Le famiglie hanno fame di bilinguismo".

Intanto i bambini stanno già qualche giro avanti nella pratica quotidiana. "Passano in maniera disinvolta da una lingua all'altra e talvolta si concedono addirittura lo switch involontario". Non è che erano già mistilingui in partenza? "No, io sono dell'idea che la scuola debba essere pubblica a tutto tondo. Certo, ai genitori non nascondiamo come questo sia un percorso impegnativo che necessita di un costante accompagnamento anche a casa". Rimane, però, qualche incertezza sul futuro, sulle superiori. "Mi sono confrontato con la collega Mirca Passarella ed entrambi speriamo che questa delibera sia propedeutica a un cambio di organizzazione di licei ed istituti tecnici. Non è semplice, ma è necessario". Quel che esce dai laboratori non va messo a rischio dispersione.













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