Bolzano, con la telecamera sul casco: la Mendola in moto in 10 minuti

Folli corse sui tornanti e poi si pubblica il video sul web. Alle Roccette si superano auto e moto, sfiorando i ciclisti



Il palcoscenico è la strada della Mendola: si fanno le corse in moto, riprendendole con le micro-telecamere e, se si arriva in cima interi, si corre a pubblicare la bravata sul web. I più “in gamba” salgono, dal Maxi Mode Center al passo, in poco più di dieci minuti. Ma mica a strada chiusa. Ormai, con poche centinaia di euro si possono acquistare delle videocamere in grado di essere fissate al casco, alla forcella della moto, sul serbatoio.

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Ce n’è molte, su youTube, di bravate del genere. C’è un tizio con una Bmw 1000, bravo davvero, c’è niente da dire: guida fluida, pieghe da manuale sui tornanti, traiettorie pennellate, di certo appoggia sull’asfalto le “saponette” del ginocchio. Roba da circuito. Dopo la pubblicazione, tutti a chiedergli come diavolo ha fatto, mica a imparare a pilotare così bene, bensì a salire con una strada così sgombra, per di più in una magnifica giornata di sole. Perché ai più, questa fortuna non capita.

Il peggiore dei video scovati è girato su una Yamaha. Da alcune caratteristiche del cruscotto e del serbatoio, chi sa riesce a ricostruire: la moto è una Yamaha YZF R1, una super sportiva, velocità massima 277,7 orari, una sorta di replica della moto di Valentino Rossi quando era in Yamaha. Ne sono uscite diverse versioni. Queste le prestazioni. In prima fa i 140, in seconda i 185... Nel corso del video, l’eroe innesta più volte la quarta. Siamo in salita, ma a tratti sui 170 probabilmente riesce a viaggiare. Sono con tre moto, a filmare è l’ultimo. Che a un certo punto arriva lungo e quasi si schianta sulle rocce. Poco oltre, dopo un tornante, il secondo motociclista, accelerando, prende una tremenda imbarcata e riesce a stare in piedi solo allargando entrambe le gambe. Chi filma, lo ricopre di insulti, gestacci. Ché lo ha rallentato. In cima arrivano dopo ben più di undici minuti. Scarsetti, ma cosa vuoi, con tutte quelle auto, quelle moto. Per non parlare di quei maledetti ciclisti...













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