Cibo: cultura e progetti per tutelare l’ambiente

Il programma “Coltiviamo la vita” ha aperto ieri una settimana di iniziative Due scuole e tanti partner propongono incontri sull’alimentazione responsabile


di Simone Facchini


MERANO. Come possiamo trasmettere a ogni persona l'urgenza di trattare un bene prezioso quale è il cibo con la massima attenzione possibile e la responsabilità per il cosmo? Di certo, allargare la platea di persone che guardano al tema con coscienza è un passo fondamentale. Ed è quanto sta compiendo il progetto “MahlZeit – Coltiviamo la vita”, che ieri mattina ha aperto una settimana di iniziative al Fos-Marie Curie, l'istituto in lingua tedesca per le biotecnologia e il turismo a indirizzo alimentare.

Il cappello del progetto – uno dei punti nodali dei discorsi inaugurali - è l'Expo 2015, imperniato sul cibo, un’aula progettuale globale. E allora parliamone anche noi, in Alto Adige, mettendo in rete le tante anime della società civile già sensibili (e sensibilizzatrici) nei confronti della sovranità e della sicurezza alimentare: dai gruppi di acquisto solidale ai produttori bio fino a alla galassia associazionistica che si occupa, anche se non soprattutto, di cibo.

Sovranità e sicurezza alimentare che sono poi il cuore di “MahlZeit”, iniziativa coordinata da oew (Organizzazione per Un mondo solidale), Botteghe del mondo e Politis, in collaborazione con l'ufficio di Gabinetto-cooperazione allo sviluppo della Provincia. Assieme a loro, una lunga lista di partner e due scuole: quella per l'economia domestica di Aslago e, appunto, la Fos-Marie Curie. Quest'ultima fino a venerdì sarà teatro di un susseguirsi di incontri, dibattiti, mostre. Un grande laboratorio che coinvolge studenti, insegnanti e i tanti attori della filiera alimentare, chiamati a produrre idee e proposte lungo un filo rosso che lega la terra (a proposito: il 2015 è anche l'anno internazionale dei suoli proclamato dalle Nazioni unite) al consumatore. Ovvero, siccome tutti mangiamo, a tutta l'umanità.

Il punto di partenza è la consapevolezza che ognuno, attraverso il suo stile di vita e le sue decisioni quotidiane, può contribuire ad avere un’influenza a livello politico. Certo, servono i numeri per fare giungere il messaggio alla politica, così come alle grandi categorie dei contadini e degli imprenditori. Ed ecco allora che la conoscenza e l'informazione diventano passaggi cardine.

Nell'ambito dell'iniziativa, questo pomeriggio (ore 14-16.30) è previsto uno “storytelling” aperto al pubblico organizzato da Politis: la narrazione di tre storie da parte di Julian Burchia (Movimento per la sovranità alimentare), Elisabeth Hofer (associazione Orticoltori Alto Adige) e Elda Dalla Bona (gruppi acquisto solidale). Aperta a tutti anche una mostra fotografica sulle diverse tematiche affrontate dal progetto.













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