BRENNERO

Dal Brennero quattromila passaggi clandestini

Uno degli indagati si vantava nelle intercettazioni. Chi voleva varcare il confine in auto pagava nell’ufficio di Volontarius


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Chi pagava per raggiungere la Germania clandestinamente a bordo di un’autovettura, lo faceva direttamente negli uffici di Volontarius ove aveva il proprio “quartier generale” Firas Fadel,

Bolzano, l’operatore di Volontarius arrestato è in Italia da 15 anni e ha la moglie altoatesina Firas Fadel era il responsabile della struttura di Brennero: «Il nome di mio figlio in italiano significa libertà»

il cittadino iracheno di 38 anni sposato con una donna altoatesina (anche lei indagata ma a piede libero), responsabile del servizio di assistenza umanitaria organizzato al confine per far fronte alle esigenze più elementari dei profughi in cerca di un futuro in Europa. Lo si desume dagli atti del procedimento penale in mano al sostituto procuratore Igor Secco.

Pare che Fadel non si facesse molti scrupoli per far diventare quel suo impegno umanitario un piccolo grande business. Le regole erano chiare, le somme previste per passare il confine illegalmente anche. Il traffico di esseri umani era gestito in diretta collaborazione con due cittadini albanesi che tiravano le fila da Berlino ma che, in alcune occasioni, scendevano in campo direttamente mettendosi alla guida di un’auto. Firas Fadel era un punto di riferimento imprescindibile anche perchè era una persona al di sopra di ogni sospetto e sapeva anche muoversi con il minor rischio possibile avendo avuto la possibilità di conoscere i criteri dell’ organizzazione operativa delle forze di polizia.

Firas Fadel sarebbe stato un punto di riferimento per tutti coloro intendessero eludere le norme contro l’immigrazione clandestina. Molte volte la disponibilità a tradire la fiducia che gli era stata accordata, avveniva anche senza la corresponsione di una somma in denaro. I contatti con gli operatori della Fondazione progetto Arca di Milano erano pressochè giornalieri. Fadel veniva sistematicamente contattato quando c’era la necessità di fornire indicazioni privilegiate a chi voleva oltrepassare il Brennero da clandestino. Uno degli operatori Arca finito sul registro degli indagati a piede libero si vantava (in alcune intercettazioni telefoniche) di aver organizzato 4 mila viaggi clandestini di stranieri verso l’Austria e la Germania nell’arco di due anni. Questa inchiesta sta dimostrando che anche tra i profughi ci sono gerarchie sociali. Chi arriva con qualche soldo in tasca ha più “chanche” perchè , pagando, ottiene trattamenti privilegiati. Ma anche le conoscenze tra gli operatori delle associazioni umanitarie sono in grado di fare la differenza. Nell’uno e nell’altro caso Firas Fadel era l’uomo delle garanzie. Sapeva indicare i treni a rischio minore per i controlli limitati delle forze di polizia e sapeva fornire (tramite i contatti con i due cittadini libanesi arrestati a Berlino) alternative sicure per raggiungere il nord della Germania in auto. Agli atti dell’inchiesta ci sono le dichiarazioni dei componenti di un paio di famiglie siriane rilasciate agli investigatori tedeschi: ammettono di aver pagato 500 euro a testa per il viaggio, di aver consegnato i soldi direttamente nelle mani di Fadel e di averlo fatto negli uffici di Volontarius al Brennero. L’indagine ha poi permesso di accertare che parte del denaro veniva consegnato personalmente dallo stesso Fadel ai passatori che raggiungevano il Brennero in auto per il trasporto verso il nord della Germania. Ovviamente si sarebbe trattenuto una percentuale, circostanza questa considerata dalla Procura bolzanina di poca rilevanza sotto il profilo penale perchè comunque fosse era Fadel ad incassare le somme richieste per il viaggio.

Ieri l’operatore Volontarius in carcere ha nominato proprio difensore l’avvocato Nicola Nettis. La sua posizione, sotto il profilo processuale, è molto pesante. Rischia sino a 15 anni di reclusione in quanto la Procura della Repubblica gli ha contestato la violazione delle norme contro l’immigrazione clandestina con l’aggravante dello scopo di lucro. Per oggi a mezzogiorno è fissato l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Walter Pelino.

 













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