BOLZANO. Quarta giornata di protesta indetta dal sindacato Cat, nato da poco più di un anno per catalizzare i delusi delle altre (numerose) sigle sindacali tra confederali e autonome. Lo sciopero è nazionale, è iniziato ieri sera alle 21, e terminerà questa sera alla stessa ora.Trattandosi di protesta nazionale, non è prevista un'adesione per sigla di appartenenza, chiunque può scegliere di incrociare le braccia in caso. Le motivazioni, in questo caso, potrebbero essere abbastanza trasversali da convincere una buona fetta dei ferrovieri attivi anche in provincia di Bolzano, nonostante il Cat in Alto Adige non abbia formalmente rappresentanti e iscritti. «Protestiamo per i problemi di tutti - spiega Giuseppe Vassallo, delegato per il Veneto e referente ad interim per il Trentino Alto Adige - dopo la riforma Fornero che ha spostato l'età pensionabile da 58 a 67, le recenti modifiche agli orari di lavoro che in sostanza non ci permettono di avere tempi di recupero tra un turno e l'altro, e il riordino normativo sui temi della sicurezza che hanno scaricato sulle spalle dei ferrovieri un ulteriore e notevole carico burocratico; dopo tutto questo ci aspettiamo che i ferrovieri scelgano di aderire per fare sentire la loro voce». Nelle tre giornate di protesta precedenti, afferma Vassallo, «abbiamo ottenuto un'adesione del 50%». Lo sciopero, ipotizzato anche per il trasporto merci, è stato confermato solo per il settore viaggiatori. Garantiti i servizi minimi di trasporto locale dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. In provincia la protesta non coinvolgerà i dipendenti Sad che operano sulle tratte provinciali interne, ma potrebbe avere effetti sui convogli delle Ferrovie dello Stato che operano sulle stesse tratte e anche per la rete Trenord, sui collegamenti oltre il Brennero con Austria e Germania effettuati con personale italiano