«Il prossimo presidente non sarà onnipotente»

Primarie Svp, pochi i motivi di contrasto nel duello Kompatscher-Pichler Rolle Il sindaco punta sulla novità, l’assessore sull’esperienza «fuori dalle lobby»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Arno Kompatscher ed Elmar Pichler Rolle: domani 52.429 tesserati della Svp potranno scegliere tra questi due candidati che puntano alla successione di Luis Durnwalder. Entrambi si dichiarano disponibili «a fare un passo indietro» dalla corsa alla presidenza provinciale, se da capolista dovessero ricevere il 27 ottobre meno preferenze di altri candidati. Vada come vada, Pichler Rolle e Kompatscher di una cosa sono certi: «Il prossimo Landeshauptmann non sarà onnipotente». Gli sfidanti sono stati ospiti dell’Alto Adige per una intervista a due (presente il direttore Alberto Faustini).

Il fatto che da una partita a tre con l’Obmann Richard Theiner le primarie siano diventate una sfida a due non ha tolto vivacità?

Kompatscher: «Certamente l’affluenza ne risentirà».

Pichler Rolle: «Le primarie sono state introdotte nello statuto della Svp quando ero Obmann, anticipando i tempi. Rischiavamo di essere come gli altri partiti, con le decisioni prese in una stanza e poi calate sulla base. La mia presenza alle primarie è stata sollecitata quando rischiavamo di trovarci di fronte a un duello Theiner-Kompatscher pericoloso per la Svp».

Kompatscher: «Non c’è mai stato un antagonismo tra noi e anche Theiner ormai dichiara che il suo ritiro dalle primarie è stato provocato dalla mia frase contestata su facebook solo come “ultimissima goccia”. Il problema, ancora una volta, ruota attorno all’energia. Comunque vada a finire, l’Obmann sarà il partner principale. Il clima in generale si è calmato in questi ultimi giorni. Con Elmar il confronto è sereno».

Pichler Rolle: «Speriamo che non ci sia troppa calma, perché ci tengo a vincere».

Ala sociale, contadini, ala economica, le principali correnti della Svp non si sono schierate ufficialmente. C’è una simpatia trasversale per Kompatscher e allo stesso tempo il timore vissuto da certe cordate di essere estromesse.

Pichler Rolle: «Arno stava per ricevere l’appoggio dei contadini, se Durnwalder non avesse detto ai suoi di non sbilanciarsi».

Kompatscher. «Non ho mai fatto parte di alcuna corrente, non mi porterei dietro alcuna cordata. La mia idea è di conservare il buono di quanto è stato fatto nella Svp e nella Provincia, facendo partecipare di più i cittadini, in modo più trasparente: è questo che si aspettano, perché è cambiato il mondo e deve cambiare anche la politica. La giunta è l’organo esecutivo, mentre il consiglio provinciale, la maggioranza come l’opposizione, va valorizzato come organo legislativo. Lì va dibattuto il futuro della provincia. I timori del nuovo, li ritengo naturali».

Pichler Rolle: «Il futuro presidente più sarà indipendente, meglio gestirà la cosa pubblica. Durnwalder arriva dagli agricoltori, ma di lui si può senz’altro dire che è indipendente. Lo è, perché è onnipotente. Il successore non potrà essere onnipotente, perché è nuovo, ma dovrà essere indipendente e fare partecipare tutti. Sulla mia estraneità da lobby e correnti parla la mia storia. Sono stato eletto Obmann perché era un momento particolare, altrimenti non ci sarei mai arrivato. Per Palazzo Widmann serve una buona dose di esperienza, perché ci sono vipere nel nido e devi conoscere l’antidoto. A me l’esperienza non manca».

Kompatscher: «Ci sono vipere? Magari l’ho capito anch’io... Non credi? Quanto all’esperienza, nel nord Europa ci sono premier più giovani di me».

Pichler Rolle: «L’importante è cambiare veramente le cose, non basta dire che c’è qualcosa o qualcuno di nuovo».

Su quali idee puntate?

Kompatscher: «Più libertà, più responsabilità ai cittadini, al mondo delle imprese, al volontariato. Meno sovvenzioni e meno tasse. E ciò non significa meno solidarietà, perché alcuni bisogni cresceranno e andranno garantiti. Le persone incontrate nel mio tour in Alto Adige raccontano di sentirsi oppresse dalla burocrazia. La Provincia ha dato molto e ciò ha creato anche una sorta di blocco. La mia proposta è di riscrivere il bilancio provinciale: va rivisto ogni anno in tutte le voci, motivando gli stanziamenti e cercando la massima efficienza. Anche l’apparato provinciale è cresciuto molto insieme alle competenze, ma si è agito per aggiunta, senza razionalizzare».

Pichler Rolle: «Parto dal pacchetto famiglia. Servono 50 milioni per sostenere le famiglie. È un segnale necessario, perché negli ultimi anni si è puntato soprattutto su misure come la riduzione dell’Irap».

Kompatscher: «È limitato dire che il grande progetto sono 50 milioni. L’obiettivo è permettere alle famiglie di arrivare a fine mese con il loro lavoro. È anche una questione di dignità non ricondurre tutto al sostegno finanziario. Sa di vecchia politica».

Pichler Rolle: «Se uno ha bisogno lo devi aiutare subito, non puoi promettergli che metterai in piedi delle politiche sull’occupazione. Tra le altre mie proposte c’è un patto generazionale sul lavoro. Per smuovere il mercato propongo che gli occupati gli ultimi 2-3 anni di lavoro prima della pensione passino al part-time. La Provincia potrebbe garantire la restante copertura previdenziale, se le aziende assumeranno giovani».

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