Il rogo ha bruciato anche posti di lavoro

Danni irrecuperabili agli esercizi commerciali, una decina i dipendenti licenziati. La struttura andrà abbattuta


di Ezio Danieli


CORVARA. Il Piz da Lec, distrutto dal terribile rogo della notte di San Silvestro, dovrà essere demolito. Non c'era speranza di salvarlo visto che gli ultimi due piani dello stabile in via Col Alto sono devastati dalle fiamme, gli altri due inferiori hanno subito gravissimi danni dall'enorme quantità d'acqua usata dai pompieri e dall'intenso fumo che è durato fino a tarda sera del 2 gennaio. Mentre i sopralluoghi da parte dei periti continuano e mentre la magistratura sta completando l'inchiesta (è stato accertato che la causa del grande rogo è stata un petardo esploso in uno spazio dove erano accatastati cartoni e rifiuti vari), la situazione dei 136 sfollati si è normalizzata. I vigili del fuoco (complessivamente sono stati impegnati oltre 250 uomini coordinati dal comandante dei pompieri volontari di Corvara Hubert Costner) ed i volontari stanno completando il recupero degli effetti personali e di quanto lasciato nelle varie stanze del Piz da Lec dagli ospiti. Un'operazione meticolosa sulla base delle dichiarazioni raccolte fra gli stessi ospiti che, per quanto riguarda i rimborsi, dovranno attendere l'esito delle perizie da parte dei tecnici dell'assicurazione.

Intanto il grande rogo ha costretto alla chiusura i negozi a piano terra dello stabile distrutto dal fuoco. Il market Zingerle è quello che ha subito i danni maggiori causati dalle fiamme. Si trova proprio a fianco del punto dove l'incendio si è propagato con furia devastante. Tutto il locale è irrecuperabile - come conferma il titolare Thomas Zingerle - merce compresa. Sono rimasti senza lavoro anche i vari dipendenti del punto vendita molto frequentato sia dai residenti che dagli ospiti. A fianco del market c'è il negozio Arte e tessuto di Alice Dapunt dove erano in vendita tappezzeria, tendaggi e piumini. «I guai maggiori - dice Federico Pescoller, tessitore, marito della proprietaria e molto conosciuto in tutta la valle per essere il direttore della banda musicale di Badia - sono stati causati dal fumo e dall'acqua usata dai pompieri per spegnere l'incendio. Mi dispiace anche per il lavoro che ha perduto l'unica commessa che lavorava con me e mia moglie. Sono vent'anni che facciamo questa attività ed ora, a seguito del rogo, bisognerà buttare via tutto. Da quello che abbiamo potuto vedere, fra un sopralluogo e l'altro dei periti, ritengo che l'intero edificio dovrà essere demolito».

A fianco c'è anche un negozio di articoli sportivi. E' lo Sport Badia, aveva tre dipendenti. «Il locale è completamente allagato con gravi danni sia alle strutture che alla merce esposta. Avevo tre dipendenti - dice il titolare Fabio Della Piazza di Corvara - che sono rimasti ovviamente senza lavoro. Non so ancora cosa riusciremo a recuperare delle merce. Questa tegola è arrivata proprio nel pieno della stagione quando c'è maggior lavoro. Purtroppo le speranze di salvare l'edificio sono poche: il Piz da Lec, ne sono convinto, dovrà essere demolito».

Intanto il lavoro dei vigili del fuoco si è ufficialmente concluso nella serata di mercoledì. Il comandante dei pompieri volontari di Corvara, Hubert Costner, ha dichiarato la fine dell'emergenza perché, all'interno del Piz da Lec, sono stati spenti anche gli ultimi focolai. Lo stesso Costner però è sotto pressione ancora e il suo lavoro non è finito: deve infatti essere presente ai vari sopralluoghi dei periti statici, di quelli dei vigili del fuoco ed anche di quelli della compagnia di assicurazione. Davanti al residence bruciato continua la fila dei curiosi, tenuti a debita distanza da una costante presenza dei carabinieri.

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