La proposta

L’ex discarica di Castel Firmiano? Facciamoci un centro tennis

Il consigliere Roberto Selle: «Dopo la bonifica, i terreni possono avere una nuova vita» La proposta prevede la creazione di campi coperti e non, palestra, ambulatorio, bar-ristorante



BOLZANO. «A pochi minuti di macchina da Bolzano, sarebbe il posto ideale per realizzare un centro provinciale del tennis». Il consigliere comunale della Lega Roberto Selle, nei giorni scorsi, ha fatto un sopralluogo nella zona di Castel Firmiano, dove sono in corso i lavori di risanamento della vecchia discarica.

Da anni si parla di trasformarla in una zona ricreativa, la proposta di Selle va in questa direzione. Ma il consigliere, essendo tecnico nazionale della federazione tennis, si fa interprete di quelle che sono le ambizioni dei numerosi appassionati bolzanini: un centro tennis provinciale con almeno 4 campi estivi in terra rossa, una struttura fissa con 3 campi coperti in superficie veloce, un campo multifunzionale da calcetto a 7, 3 campi da padel; palestra fitness, e perché no, una piscina, ristorante, pizzeria e bar.

«Quell’area è di proprietà del Comune - dice Selle - non possiamo lasciarci sfuggire questa possibilità. In particolare in un momento il cui il tennis - grazie anche a campioni dello spessore di Jannik Sinner - sta conquistando sempre più giovani e giovanissimi. L’impianto più attrezzato, nelle vicinanze del capoluogo , è il centro tennis di Maso Ronco ad Appiano, frequentato anche da molti bolzanini».

Proprio nella zona di Castel Firmiano, oggi interessata dai lavori di bonifica, c’erano due campi da tennis e la club house gestiti dall’Endas. I primi sono già stati smantellati e l’impianto dovrebbe riaprire la prossima stagione.

«Ma visto che abbiamo a disposizione una grande area - insiste il consigliere comunale - dobbiamo approfittarne, per fruttarla al meglio. La mia proposta è la seguente: la giunta comunale si attivi subito coinvolgendo la Provincia, il Coni e la Federazione tennis italiana, per avviare uno studio di progettazione della struttura sportiva. In questi anni a Bolzano abbiamo assistito alla progressiva chiusura di campi da tennis; mentre nei paesi limitrofi hanno investito e si sono dotati di impianti moderni».

Nel 2013 hanno chiuso i campi da tennis di via Resia: punto di ritrovo di molti appassionati; stessa sorte è capitata nel 2019 a quelli di viale Druso. Entrambe le strutture sono di proprietà del demanio militare: la prima, abbandonata ormai da quasi dieci anni, è invasa dalle erbacce che crescono rigogliose; la seconda è messa meglio, ma è comunque inaccessibile. Perché soprattutto docce e spogliatoi non sono più a norma: bisognerebbe investirci. Ma ne varrebbe la pena, perché i campi sono inseriti nel grande complesso militare stretto tra viale Druso e via San Quirico.

«Noi - spiega il sindaco Renzo Caramaschi -abbiamo partecipato, nei mesi scorsi, ad una manifestazione d’interesse. Saremmo interessati ovviamente a riaprire entrambe le strutture e a gestirle, ma finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Purtroppo, quando si tratta con il demanio, i tempi si allungano all’infinito; è difficili capire chi sono gli interlocutori. E anche quando sembra di essere a buon punto, le trattative si arenano. In questa situazione è molto difficile fare previsioni». Consapevole di questo, il consigliere Selle insiste per spostare l’attenzione sui terreni dell’ex discarica che hanno il vantaggio di essere di proprietà del Comune.

«Non è possibile - dice Selle - che una città capoluogo di 100 mila abitanti, non abbia un centro per il tennis come invece hanno Appiano (maso Ronco) e Caldaro (pineta di Castelvecchio), solo per citare i posti più vicini a Bolzano. Non possiamo perdere anche questa occasione, difronte ad un movimento tennistico che è in forte crescita».













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