Manfred, sommelier delle birre artigianali «Enorme passione»

Un giovane di Appiano protagonista dei festival del settore «Ci sono migliaia di varietà: anche al cacao o con la teina»


di Alan Conti


APPIANO. «Mi piace la birra e non solo per berla. Mi piace proprio tutto della birra, a partire dalla scelta delle materie prime che si utilizzano per realizzarla». Ti accorgi subito che quella di Manfred Meraner è una passione forte. Da Appiano è diventato sommelier della birra e negli ultimi due giorni è stato protagonista di Beer Craft, il festival delle birre artigianali organizzato a Castel Mareccio assieme all’event manager Lukas Niedermayr, anche lui di Appiano.

Di storie sui sommelier del vino se ne leggono moltissime, quelli dell’olio di oliva sono una scoperta degli ultimi anni ma quelli della birra rappresentano davvero qualcosa di nuovo. «È nato tutto per caso - spiega Meraner - perchè ho cominiciato a non essere più soddisfatto solo di quello che trovavo nel mercato industriale avvicinandomi al mondo dell’artigianale». Perché è proprio nel mondo artigianale che il ruolo del sommelier acquista valore. «Certo, noi cerchiamo di degustare e delineare delle caratteristiche specifiche perché la gamma di birre possibili è davvero molto vasta. Prendiamo il luppolo: si tratta di una pianta che presenta caratteristiche diverse secondo il territorio in cui cresce. Le birre che ne derivano, quindi, acquisiscono varietà differenti fin dalla ricetta originaria. Nella sua formula base, infatti, la birra è una bevanda ottenuta solo dalla fermentazione del mosto a base di malto d’orzo e aromatizzata dal luppolo». Motivo per cui l’Italia è un Paese particolarmente creativo nel settore. «Esatto. In Germania la definizione di birra non si può dare a nessuna bevanda che abbia anche solo un ingrediente in più rispetto alla ricetta originale. Qui è diverso e questo permette una maggiore creatività». Per esempio? «Ci sono birre alla cioccolata, alla nocciola, al lampone o con ogni tipo di sperimentazione fruttata o floreale. Davvero si trova di tutto: pensiamo che la birra premiata come migliore al mondo ha una forte componente di teina. Il settore è in espansione». Non a caso in Alto Adige, l’anno scorso, è nata anche un’associazione che segue i birrai artigianali. «Certo, il mercato risponde bene perché si tratta di prodotti qualitativamente più alti che mantengono, però, prezzi accessibili. Più costose del prodotto industriale, certo, ma comunque avvicinabili». Meraner ha sempre una storia a portata di mano. «Vede questa? È una birra aromatizzata al cacao prodotta a Erba in Lombardia. Nasce da un’antica ricetta scoperta per caso dai marinai di una volta. Avevano, infatti, il problema di conservare la bevanda per lungo tempo e riempivano i barili di luppolo vicino al cacao. Scoprirono di aver creato una birra meravigliosa».













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