Due cani addestrati in Svizzera sorveglieranno le greggi

Maremmani contro l’orso

Intanto sono stati avviati i conteggi per i dovuti rimborsi



STELVIO. Due cani di razza maremmana provenienti dalla Svizzera appositamente addestrati per proteggere le greggi dagli attacchi dell'orso. Questi gli strumenti che la direzione del Parco nazionale dello Stelvio mette a disposizione di allevatori e pastori dopo le recenti razzie ad opera di un giovane plantigrado proveniente dalla zona trentina del Brenta Adamello. L'Ente intanto sta anche procedendo alla conta dei danni per poter procedere con i previsti rimborsi.  

Il nella sera del 21 maggio scorso a Solda di Fuori è stato avvistato un giovane esemplare di orso bruno che stava aggredendo una pecora. Poi l'orso, proveniente dal Parco dell'Adamello Brenta, si è spostato in Valle di Trafoi, dove nelle ore notturne ha attaccato alcune greggi di pecore sbranando complessivamente undici capi di ovini. L'ultimo attacco è avvenuto nella notte di martedì 5 giugno, nel corso del quale sono state uccise 5 pecore e ferite altre tre. In quest'ultimo caso l'orso ha fatto addirittura irruzione in un recinto nelle immediate vicinanze dell'abitato di Trafoi.  

E' stata anche accertata la presenza di almeno un altro esemplare di orso tra la Val d'Ultimo e la Val Martello. Questo secondo esemplare ha ucciso in queste due valli dieci pecore. «Presidenza e direzione del Parco Nazionale dello Stelvio hanno preso atto del forte scontento, delle paure ed anche delle critiche avanzate non solo dagli allevatori di bestiame, ma anche dagli imprenditori turistici e si sono immediatamente attivate intensificando il servizio di sorveglianza - riferisce una nota a firma del presidente Ferruccio Tomasi - a fronte di accuse pesanti ed anche calunniose rivolte ai responsabili della gestione del Parco Nazionale dello Stelvio, si ribadisce che il Parco non ha reintrodotto l'orso, ma che i plantigradi provengono dal Parco Adamello Brenta. Si tratta di esemplari giovani, che lasciando la madre, si spostano verso nord».  

«Il Parco Nazionale dello Stelvio sta rilevando i danni causati dall'orso ed assicura l'indennizzo dei danni documentati, come per altro già avvenuto nell'anno 2005 in occasione della prima comparsa dell'orso nell'area protetta - prosegue il comunicato - ed è stata inoltrata con urgenza la richiesta d'autorizzazione al Ministro dell'Ambiente di poter catturare l'orso per munirlo di radiocollare per seguirne gli spostamenti».  «Intanto il Consorzio del Parco metterà a temporanea disposizione degli allevatori e dei pastori di Trafoi - conclude il presidente Tomasi - due cani di razza maremmana provenienti dalla Svizzera ed addestrati appositamente per proteggere le greggi dagli attacchi dell'orso».













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