Palermo: «Via i contanti, basta il Pos»

Il senatore: «Stop alle banconote da 500 euro: favoriscono l’evasione fiscale. Bisogna abbassare le commissioni»



BOLZANO. Basta contanti, sì alla smaterializzazione dei pagamenti e all’introduzione diffusa delle carte di credito e di debito, in primo luogo per sconfiggere la drammatica evasione fiscale. Non imponendo l’uso del Pos, come previsto da ieri per tutti gli esercenti e i prestatori di servizi per i pagamenti sopra i 30 euro, bensì incentivando l’uso di bancomat e carte di credito, azzerando o abbassando le commissioni bancarie che tanto incidono sui bilanci, come sostengono i commercianti altoatesini, e le cui ripercussioni rischiano di ricadere sulle spalle dei consumatori.

È la proposta avanzata al governo Renzi dal senatore altoatesino Francesco Palermo per mezzo di una mozione sottoscritta da 25 colleghi di tutti gli schieramenti politici. Una mozione non ancora caledarizzata, perché va contro molti, troppi interessi. Gli stessi interessi che, ad ogni piè sospinto, in parlamento tentano d’eliminare il divieto dei pagamenti in contanti sopra i mille euro.

«I sistemi di pagamento elettronici - così Palermo - portano numerosi vantaggi: emersione del sommerso, lotta alla criminalità organizzata e al lavoro nero. La tracciabilità dei pagamenti aiuta in modo consistente». In Italia, però, siamo indietro anni luce: il 90% dei pagamenti al dettaglio e oltre il 30% di quelli tra i 200 e i 1.000 euro avviene ancora per contante. Se un italiano esegue mediamente 68 operazioni annue con sistema elettronico, nell’Eurozona la media è di 188, mentre in Belgio, Olanda e Francia si raggiungono le 250. Nel mondo, le operazioni elettroniche hanno raggiunto il 70% in termini di valore.

La mozione Palermo impegna il governo ad adottare ogni provvedimento utile a diffondere l’uso dei pagamenti elettronici, incentivando gli esercenti all’installazione di terminali Pos e modernizzando l’infrastruttura per consentire pagamenti in modalità contactless e tramite dispositivi mobili. Si dovrebbe favorire la distribuzione di terminali Pos da parte delle banche agli esercizi commerciali tramite modalità di comodato gratuito, come già avviene per i modem Adsl. Si dovrebbero poi varare misure premianti per i consumatori che utilizzano carte. Si potrebbe poi prevedere la possibilità di detrarre dal proprio reddito le spese documentate con scontrino o fattura, uno strumento che può rivelarsi molto utile se unito ad incentivi per chi dimostri di non accettare contante per le proprie prestazioni professionali. Si dovrebbero poi promuovere campagne informative per i consumatori: oggi le carte sono molto sicure, ma vengono ancora percepite dal pubblico come inadeguate. Si potrebbe soprattutto valutare la possibilità di prevedere l’abolizione delle commissioni bancarie sui pagamenti Pos o comunque intervenire nella disciplina di commissioni interbancarie più incentivanti. Potrebbe trattarsi di formule che diminuiscano il costo delle commissioni al crescere del numero delle transazioni. Altrimenti, potrebbero essere ipotizzate formule forfettarie del tipo di quelle offerte dai gestori di telefonia mobile (le cosiddette tariffe flat). Si potrebbe altresì pensare di utilizzare lo strumento del consorzio tra esercenti, per aumentare il loro potere contrattuale rispetto ai circuiti bancari. Inoltre, si potrebbe prevedere un credito d’imposta per gli esercenti che debbano ancora dotarsi di lettori Pos. Si dovrebbe anche valutare la possibilità di abolire le banconote da 500 euro, al fine di ridurre l’evasione, la corruzione e il riciclaggio di denaro sporco. Si dovrebbe anche incentivare la progressiva digitalizzazione della pubblica amministrazione, consentendo i pagamenti online. Gli stessi uffici pubblici dovrebbero essere tutti dotati di Pos.

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Davide Pasquali

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