Bolzano

Pochi treni fermano a Casanova: per il centro 43 minuti col bus 

Si mobilitano gli abitanti, il comitato raccoglie firme per ottenere più corse: «Con i bus affollati nelle ore di punta,  i residenti usano l’auto. E la mattina si incolonnano tentando di immettersi in via Resia, intasando tutto il rione»


Sara Martinello


BOLZANO. Ai bolzanini in cerca di una casa era stato venduto come un quartiere modello, Casanova. Ecologico, ben collegato, spazi ampi e buona vivibilità. Aspettative deluse? «Basta guardare la fila di automobili che la mattina restano incolonnate nel tentativo di immettersi in via Resia», dice chi ci abita. Sarebbe tutta un’altra storia se per raggiungere il centro si potesse usare il treno. Usarlo davvero, con corse ogni mezz’ora anziché ogni ora. Quei treni passano già. Laboratorio Casanova raccoglie firme da portare in Provincia. Obiettivo: alleggerire i bus e le strade e poter raggiungere il centro in dieci minuti anziché in oltre quaranta.

Laboratorio Casanova è un gruppo spontaneo di persone che da 12 anni pone l’attenzione su vari problemi: strade, parcheggi, costruzioni come il famoso lotto C, sul cui progetto il Laboratorio riuscì a incidere evitando che l’edificio “chiudesse” il quartiere. Oggi segnala diverse note dolenti legate alla mobilità: la mole di traffico privato nelle ore di punta, una sola linea di autobus verso il centro e il sottoutilizzo della stazione.

Il comitato ricorda di quando nel 2013, all’inaugurazione della stazione di Casanova, l’allora assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann ne auspicava un utilizzo elevato e un potenziamento. A nove anni di distanza non è cambiato nulla. E poi ci sono il Pums e il Piano provinciale della mobilità, che con il programmato raddoppio della linea Bolzano-Merano prevedono la fermata Casanova per tutti i treni. Tempo di attesa, nove anni.

«Sebbene i treni transitino circa ogni 30 minuti per direzione, solo ogni 60 minuti sostano nella stazione di Casanova», scrive Claudio Baldi nell’appello del gruppo. Il potenziale di utenti è un bacino di 10 mila persone fra le 3.500 di Casanova, i residenti di Firmian, quelli del rione Ortler/Similaun e la fascia affacciata su via Resia. Valgono poco le considerazioni sull’attuale scarso affollamento del binario, perché meno frequenti sono i treni, meno persone li useranno per spostarsi. Finora sono andati tutti a vuoto, nel Consiglio comunale e in quello provinciale, i tentativi di avviare uno studio di fattibilità.

Intervistato, Baldi illustra due misure, con la premessa che la consulenza di un esperto di mobilità nell’ambito di uno studio preliminare potrebbe garantire l’effettiva fattibilità: «Visto che i treni già passano, si potrebbero ottimizzare le fermate alle altre dieci stazioni lungo la linea tra Bolzano e Merano. Recuperando quattro secondi a fermata se ne otterrebbero 40 per garantire salita e discesa a Casanova. Inoltre, se su una tratta si può andare a 105 chilometri orari, perché non sfruttare la velocità piena anziché andare ai 100?»

Altro che quartiere modello. Per raggiungere la stazione centrale, da Casanova il treno ci mette 11 minuti. Ce ne vogliono tre per la stazione di Bolzano Sud. «Il capolinea a 50 metri è comodo. Ma per raggiungere la stazione centrale con gli autobus della linea 3, molto affollati nelle ore di punta, occorrono 43 minuti in condizioni di traffico “normale”. Con un solo treno ogni ora a disposizione e l’autobus poco competitivo in termini di percorrenza, gli abitanti del rione finiscono per preferire gli spostamenti con i mezzi privati, purtroppo».

Il gruppo è consapevole dell’impegno aggiuntivo che comporterebbe sviluppare la proposta. Ma i vantaggi sarebbero notevoli, e diffusi: se più persone usassero il treno per raggiungere il centro, l’autobus che passa per piazza Matteotti non sarebbe più così affollato. Inoltre sulle strade ci sarebbero meno automobili, il traffico sarebbe più scorrevole e si ridurrebbe l’inquinamento atmosferico.

Quindi l’interesse pubblico ci sarebbe. Laboratorio Casanova ha già avviato la raccolta firme e invita tutta la cittadinanza ad aderire: chi vuole può partecipare firmando la petizione sulla piattaforma online Change.org (chng.it/hgbmcgtjbX), allo stand in piazza Anita Pichler (domani e domenica 10 dalle 10 alle 12) o nella sede Vispa Svi.Co.Land, in piazzetta Anne Frank 7, aperto in orario d’ufficio.













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