Ragazza bolzanina di 19 anni in coma dopo l'operazione al ginocchio

Silvia B., studentessa a Verona, è ricoverata in rianimazione a Bolzano: si è sentita male dopo un intervento ai legamenti del ginocchio effettuato in Veneto. I medici stanno cercando di salvarla


Valeria Frangipane


BOLZANO. Diciannove anni appena e tutta la vita davanti. Silvia B. è in coma al San Maurizio dopo un'operazione al ginocchio che sembrava di routine a cui si è sottoposta in Veneto. Un intervento andato bene che l'ha vista tornare a casa per la convalescenza. A Bolzano però si è sentita male.

Flavio Girardi, direttore medico dell'ospedale, conferma i fatti: «La ragazza è ricoverata nel reparto di Rianimazione dal 16 marzo scorso, i medici hanno fatto e stanno facendo il possibile per salvarle la vita. Purtroppo quasi tutti gli interventi di chirurgia ortopedica presentano un alto rischio di complicanze trombo-emboliche e proprio per questo da anni esiste un preciso protocollo di prevenzione. Nonostante ciò purtroppo in qualche caso accadono fatti come questo».

Silvia B. - non diamo il cognome per esteso per tutelare la privacy della ragazza - frequenta a Verona il primo anno di lingue dopo aver concluso gli studi al classico Carducci (indirizzo trilingue). Gli amici la descrivono come molto solare, con la battuta sempre pronta e molto aperta agli altri. Una ragazza con un carattere forte, che non si scoraggia mai davanti a niente ed anzi è spesso lei a supportare gli altri. E sarà un'operazione al ginocchio per sistemare i legamenti che rischia di cambiarle la vita. I medici spiegano che l'operazione è banale, di assoluta routine, non presenta rischi particolari se non - ricordiamo - l'alto rischio di trombosi. La famiglia s'informa, valuta ogni opportunità ed alla fine decide di farla operare in Veneto. E così succede.

All'inizio del mese Silvia viene operata fuori dall'Alto Adige e tutto sembra essere andato nel migliore dei modi. I medici rimandano la giovane paziente a casa con precise indicazioni terapeutiche e di riabilitazione. Silvia torna così a Bolzano stretta dall'affetto dei familiari e degli amici che su Facebook non smettono un momento di chiedere e dare informazioni anche per renderle la convalescenza meno pesante.

Passano pochi giorni e la situazione però peggiora improvvisamente ed inaspettatamente. Silvia accusa un forte malore e va in arresto cardiaco provocato molto probabilmente da una trombosi. «So che è stata rianimata in casa dal medico d'urgenza - spiega Girardi - e che è stata portata in pronto soccorso. All'inizio i sanitari le hanno indotto il coma con trattamenti farmacologici ma con il passare dei giorni la sedazione è stata progressivamente ridotta». Silvia però dal coma non si è più svegliata. «Stiamo aspettando».

Secondo lei potrà riportare danni? «Non siamo ancora in grado di capire e valutare l'entità del possibile danno. Sappiamo solo che l'arresto cardiaco potrebbe aver provocato una mancanza di ossigeno al cervello ma adesso non è prevedibile valutare quale sia stato e se ci sia stato un danno residuo».

Silvia intanto resta immobile nel letto stretta dall'affetto degli amici che si scambiano informazioni su Facebook: «Torna tra di noi. Quello che ti sta succedendo non ha nulla di reale».

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