Rio Valsura, si decide sul futuro della cava nei pressi del biotopo

In consiglio la trasformazione dell’area in zona produttiva A Lana sorgerebbe così un centro di riciclaggio inerti



LANA. La ingombrante presenza della cava di ghiaia a ridosso del biotopo del Valsura e della zona ricreativa rivitalizzata negli ultimi anni dalla giunta Stauder torna all'attenzione del consiglio comunale di Lana. Oggi, 10 agosto, a distanza di appena quattro anni da un precedente analogo tentativo, verrà messa in discussione in aula la proposta di trasformare la zona di verde agricolo su cui sorge la cava provvisoria in zona produttiva. Stiamo parlando di 12.900 metri di terreno.

La proposta, se approvata, aprirebbe la strada alla trasformazione della presenza provvisoria della cava in un impianto di riciclaggio inerti definitivo. Il tutto, lo ricordiamo, a due passi dall'argine del Valsura e a cinquanta metri dal biotopo protetto da Natura 2000. A richiedere la trasformazione non è più l'azienda che si era fatta avanti nel 2007, ottenendo il rilascio provvisorio, o nel 2012, ma la Greenconstruction srl. Il biotopo alla foce del Valsura verso l'Adige ha sempre avuto, dalla sua costituzione, una vita assai difficile. Prima ha dovuto fare i conti con la vecchia discarica di immondizie di Merano e dintorni, la collina rinverdita che si trova all'ingresso della zona industriale di Lana, separata dal biotopo solo dalla strada provinciale che collega lo svincolo Mebo Merano sud a Lana, e con i liquami che questa produceva.

Il biotopo da sempre è attraversato da una strada con ponticello sul Valsura che ufficialmente non esiste. Le stesse mappe di navigazione la considerano una strada fantasma. Di fatto però ogni giorno centinaia di auto e di camion attraversano quel ponticello, da una parte per raggiungere le ditte Beton Lana e Valorz che sorgono nella zona produttiva lungo la Mebo, dall'altra per arrivare in piazza Tribus a Lana lungo la via Sant'Agata, evitando il percorso della superstrada o di Lana di sopra. La cava di ghiaia dal 2007 ha poi fatto da terzo incomodo.

A puntare il dito contro la trasformazione della cava in un impianto di riciclaggio inerti stabile è il consigliere provinciale Andreas Pöder della BürgerUnion, residente a Lana. Secondo Pöder nel Burgraviato esiste già un sufficiente numero di cave. Pöder cita le ditte Klotz a Lana (5 mila metri quadrati), Dal Farra a Merano sud (5 mila), Erdbau a Sinigo (55 mila) e Rauchbau a Nalles (15 mila).

A gennaio lo stesso assessore provinciale Richard Theiner di fatto si era schierato contro la trasformazione del terreno agricolo in zona produttiva rispondendo a una interrogazione di Pöder. Theiner ha ricordato il parere negativo della giunta provinciale e della commissione territorio del 2012 e ha consigliato di trasferire la cava vicino a quelle esistenti lungo la Mebo. Lo scorso 7 luglio dell'argomento si è occupata nuovamente anche la commissione natura, paesaggio e territorio ed è arrivata una nuova bocciatura, sostenuta dal fatto che la presenza di una cava a due passi dal biotopo è in contrasto con le linee guida di tutela dell’area protetta. A questo punto c'è da chiedersi se il consiglio comunale di Lana andrà contro il parere dell'assessore Theiner e della commissione tutela paesaggio. (rog)

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