Ritorna il «Festival» con l’obiettivo di fare aggregazione

Domani prende il via l’appuntamento di svago e cultura L’assessore Gagliardini punta sul ruolo delle associazioni


di Bruno Canali


LAIVES. Domani in via Pietralba si accenderanno i riflettori sulla nuova edizione del Festival di Laives. Saranno due settimane intense (sono una sessantina le proposte in scaletta) che porranno la città al centro dell'attenzione a livello provinciale. Il via alle ore 17 davanti al municipio, ma già dalla mattinata di domani, lungo via Pietralba apriranno i banchi della mostra “La Golosona”, con una carrellata di sapori provenienti da tutta la penisola. Nella saletta espositiva aprirà la mostra sugli alpini realizzata durante l'adunata di maggio a Bolzano da diversi fotoreporter e quella dell'artista Michail Ivanovic Ragev. Spazio anche allo sport e al folklore, con la cronoscalata delle biciclette da via Pietralba a Montelargo (inizio alle 17) e il concerto del gruppo folk Castelraimondo alle 21 davanti al municipio, una proposta targata Coro Monti Pallidi. Con l’assessore comunale alla cultura, Dino Gagliardini, parliamo degli obiettivi di questo Festival.

Assessore Gagliardini, saranno insomma due settimane di “abbuffata" cultural-ricreativa nelle quali il Comune ha investito parecchio: 67mila euro complessivamente. Quale l'augurio a poche ore dall'esordio?

«Prima di tutto, che rimanga il bel tempo, anche se non avremo grossi problemi in caso di pioggia dato che gli spettacoli si potranno spostare al coperto, abbiamo previsto soluzioni di emergenza. Se c'è questo ingrediente climatico insomma, sono certo che per il resto la gente risponderà in maniera positiva alle sollecitazioni che, come detto, sono una miriade e vanno incontro davvero a tutti i gusti».

Cosa si aspetta alla vigilia di questa grande kermesse cittadina che avrà un eco sovracomunale?

«Il Festival di Laives è certamente la manifestazione più importante dell'anno. Quello che personalmente mi sono riproposto in questi mesi di lavoro preparatorio è stato trovare, attraverso questi momenti comuni, una identificazione collettiva. Laives non ha monumenti storici particolari e fondativi, soprattutto per quanto riguarda la comunità italiana. Per questo spero che il Festival contribuisca a far sentire tutti parte di un'unica comunità».

A Laives vi sono tante associazioni che formano un tessuto prezioso, anche dal punto di vista della solidarietà sociale.

«Qui c'è effettivamente una vita associativa effervescente e insieme ai gruppi associativi locali contiamo di creare quel percorso di evoluzione progressiva che possa costituire un tessuto aggregante di reale importanza. Le associzioni sono stimolate per questo a collaborare e a coordinarsi tra loro, in modo di riuscire ad elevare, un centimetro dopo l'altro, l'asticella della qualità. E sono ottimista in questo senso, credo proprio che ce la faremo. E intanto auguro buon Festival a tutti, invitando a partecipare».

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