BOLZANO. Gli ambasciatori di Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle possono sondare la Svp, ma l’ordine di scuderia al momento è restare fermi, non sbilanciarsi. L’Obmann Philipp Achammer e il presidente provinciale Arno Kompatscher hanno incontrato ieri i parlamentari della Svp per concordare la linea sui prossimi giorni. Il 23 marzo si terrà la seduta inaugurale di Camera e Senato, di cui verranno eletti i presidenti. I partiti cercano sostenitori ai propri candidati. «Al momento non ci muoviamo», riferisce Kompatscher dopo la seduta con gli eletti. C’è una tale confusione a Roma, che di certo non saremo noi a sbilanciarci. Il Pd dice che starà all’opposizione, sia la Lega che il Movimento 5 Stelle scandiscono che non accetteranno compromessi sui loro programmi. Non sembra che si profili un governo, in queste condizioni». Kompatscher ribadisce i paletti della Svp: «Dialoghiamo con chi crede nell’autonomia e con chi ha un orientamento europeista. Non parliamo con gli estremisti». La Svp ha eletto alla Camera Manfred Schullian, Albrecht Plangger, Renate Gebhard ed Emanuela Rossini (Patt). Al Senato entrano i nuovi Julia Unterberger, Meinhard Durnwalder e Dieter Steger. Con il Pd e alleati, la Svp ha contribuito a eleggere Maria Elena Boschi (Camera) e Gianclaudio Bressa (Senato). Quest’ultimo, candidato su insistenza della Svp, veniva considerato il capogruppo in pectore del Gruppo per le autonomie. «Non c’è nulla di scontato invece», annuncia Kompatscher, «Il gruppo avrà tre eletti della Svp, Bressa e un aostano. Decideranno loro». Questo il ragionamento in corso: senza gli autonomisti trentini, un capogruppo sudtirolese può dare più forza al gruppo, connotandolo meglio come espressione delle autonomie speciali. (fr.g.)

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