Bolzano

Teatro Cristallo, il primo teatro "amico" dei bambini

L’Unicef e la struttura di via Dalmazia siglano un protocollo d’intesa che prevede ulteriori attività dedicate all’infanzia e ai suoi diritti


Sara Martinello


BOLZANO. Nella Giornata dei calzini spaiati, dell’unicità di ciascuna e ciascuno, dei diritti individuali da tutelare, l'altro giorno il Cristallo ha ricevuto il riconoscimento di “teatro amico dei bambini e degli adolescenti”. È il primo in Italia. Significa che è un posto adatto al gioco, all’apprendimento, al ragionamento collettivo, e che intende rinforzare il legame con le famiglie e con la città attraverso la diffusione di conoscenza e con azioni specifiche.

Davanti a una piccola platea di volontari, la firma del protocollo d’intenti tra il presidente del Teatro Cristallo, Andrea Grata, e Patrizia Daidone, presidente dell’Unicef di Bolzano. A patrocinare l’evento, il questore Giancarlo Pallini, «convinto che queste iniziative siano il sale della vita sociale di questo paese». Lui stesso, racconta, in gioventù ha fatto la comparsa al Teatro dell’Opera di Roma per pagarsi gli studi. «Ambienti belli, spero che i ragazzi possano apprezzarli. Non mi trovo d’accordo con l’impiego dell’espressione “baby gang”: parliamo di ragazzi fragili, di giovani che purtroppo si incamminano verso strade pericolose. Dobbiamo stare accanto a loro». D’altra parte di cultura come veicolo di dignità – con un passaggio sui giovani lavoratori – ha parlato anche Sergio Mattarella giovedì, nel suo discorso di insediamento al Quirinale.

Col protocollo firmato, al Cristallo arriveranno nuove iniziative. Ci sono già gli spettacoli teatrali, i percorsi di storytelling e di clownerie, il corso di batteria e i laboratori di street art o di riciclo creativo. C’è la scatola delle emozioni da portare a casa e il gioco del teatrino dantesco. Ora il teatro si impegna a promuovere un percorso dedicato alla conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a sostenere lo studio del teatro e l’amore per quest’arte, ad allestire nel foyer uno spazio protetto per l’allattamento (il “Baby pit stop”, inaugurazione il 14 febbraio alle 18), a mettere in cartellone spettacoli e iniziative che valorizzino il ruolo di bambini e adolescenti. Una targa nel foyer segnala il riconoscimento. «Fil rouge – così Grata – è l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, coi suoi temi: giustizia, giustizia riparativa, legalità, sostenibilità».

Per la firma del protocollo, la volontaria Unicef Ida Fipinger consegna a Grata una Pigotta, la bambola di pezza che sostiene le attività dell’Unicef. Daidone estrae dalla cartella col protocollo siglato e con la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza un foglio, l’Albero dei diritti. In futuro la presidente della sezione locale dell’Unicef vorrebbe portare a Bolzano lo strumento dell’affido culturale, misura che vuole colmare la povertà educativa attraverso le figure dei “tutori culturali”. Se per qualche motivo una famiglia non può portare i figli nei luoghi della cultura, ce li portano i tutori dell’Unicef. Ma su questo c’è ancora del lavoro da fare.













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