Traffico in tilt, è scontro Comune-Seab

Caramaschi alla Provincia: «Dovevano asfaltare adesso la superstrada?». Mussner: critiche fuori luogo, si è rotto mezzo


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Traffico in tilt e pendolari infuriati per il terzo giorno consecutivo. Nell’ora di punta, al mattino, sono serviti 55 minuti per raggiungere il capoluogo da Sinigo e 30-40 da Appiano. Ieri a creare letteralmente il caos è stata la rottura (nelle ore notturne) di un mezzo per asfaltare la superstrada Merano-Bolzano. Questo inconveniente, di sicuro non prevedibile, ha causato lunghe code, a cascata, anche in viale Druso e in via Resia con l’ennesimo scaricabarile sulle responsabilità.

Comune contro Provincia. «Capisco che si sia guastato un mezzo - sbotta il sindaco Renzo Caramaschi - ma era proprio necessario asfaltare la Me-Bo in questo periodo?».

Pronta la replica dell’assessore provinciale Florian Mussner. «Mi sembra una lettura semplicistica. I periodi in cui possiamo fare certi interventi non sono molti. Dal 15 luglio a fine agosto è vietato per i flussi elevati, ma al contempo dobbiamo intervenire prima dei mesi invernali. Mercoledì ha piovuto e abbiamo dovuto far slittare lavori programmati da tempo. Ci spiace per il disagio creato ieri, ma avevamo la necessità di finire».

Seab puntualizza. Alta tensione, per il secondo giorno consecutivo, tra Comune e Seab. Al centro della querelle lo scaricabarile per il guasto in via Vittorio Veneto. Sul giornale di ieri il sindaco Caramaschi aveva detto di voler multare Seab per non aver informato il Comune in modo chiaro e celere. «Seab - si legge in una nota - ha comunicato l’inizio di lavori urgenti il giorno prima (il 19 ottobre) alle 14.48. La comunicazione “Ordine di lavoro urgente” è stata mandata all’indirizzo mail lavori@comune.bolzano.it, appositamente creato dall’Ufficio infrastrutture del Comune di Bolzano e collegato a polizia municipale, ufficio Infrastrutture e geometra di zona. Il lavoro riguardava l’allacciamento della casa comunale di via Vittorio Veneto che, danneggiato in vari punti, stava per allagare la cantina dell’edificio. I tecnici Seab hanno dovuto intervenire d’urgenza sulla valvola d’intercettazione dell’allacciamento per permettere la chiusura».

La dura replica del Comune. A firmarla è il comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti: «Mi sento in dovere di precisare che in presenza di situazioni che comportano riflessi pesanti, se non catastrofici come l’altroieri mattina, sulla viabilità cittadina, non mi sembra opportuno ritenere che una semplice ordinaria comunicazione possa essere sufficiente. Oltretutto è venuto meno il rispetto di quanto espressamente previsto dall’ordinanza, in cui si prescrive che "l'istituzione del senso unico alternato regolato da movieri o da impianto semaforico, in base al tipo di strada ed al volume di traffico", deve essere preventivamente autorizzato dalla polizia municipale. Nessuna richiesta ci è stata inoltrata in tal senso. E mi domando in base a che cosa avremmo potuto immaginare che i lavori sarebbero iniziati alle 4 del mattino, protraendosi poi nella fascia più critica per la viabilità, con tutto quello che ne è derivato. Il nostro intervento si è concluso con l' applicazione di una sanzione per la violazione dell’art. 27 del Codice della Strada non alla Seab (come dichiarato dal sindaco all’Alto Adige ndr) ma alla ditta che aveva l'incarico di effettuare i lavori».

L’ultimo round. Seab, nella seconda nota di ieri, ha voluto precisare «che nella comunicazione pervenuta alla polizia municipale, viene indicato che il traffico in via Vittorio Veneto sarebbe stato regolato tramite movieri».

Il direttore tecnico di Seab, l’ingegner Roberto Trevisson, conclude, poi, precisando che «in questo caso sono stati evitati danni ingenti agli inquilini dello stabile in questione. Ci scusiamo dei disagi creati e concordiamo sul fatto di dover migliorare la comunicazione tra i vari uffici comunali».

Di sicuro lo scambio di accuse di ieri non ha contribuito a mitigare la rabbia di molti pendolari rimasti in colonna senza sapere nemmeno il motivo.

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