«Un esempio civile», Mattarella premia la bolzanina Janssen 

Onorificenza «per il prezioso contributo della fisioterapista nel parco giochi inclusivo realizzato al parco Petrarca»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Cosa c’è di più bello nella vita che aiutare le persone più deboli? Forse nulla. Una strada che si intraprende quasi sempre in silenzio, da parte di persone spesso schive, che non amano i riflettori. Riflettori che questa volta, giocoforza, sono puntati sulla bolzanina Christine Janssen. Il perché è presto detto. La fisioterapista che ha messo in piedi il parco giochi inclusivo realizzato lo scorso anno nei pressi dell’area ex orso Pippo al parco Petrarca è stata insignita ieri dal Capo dello Stato, dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana «per il suo prezioso contributo per la creazione di un parco giochi completamente accessibile ai bambini con disabilità».

Sergio Mattarella ha conferito, «motu proprio», trenta onorificenze a cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza. Il Quirinale ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.

E se la cerimonia - come è stato comunicato a Christine Janssen - si terrà nel febbraio prossimo, la scelta del Capo dello Stato è stata una sorpresa per la bolzanina. «Proprio non me l’aspettavo», così Janssen, moglie di Maurizio Bergamini Riccobon, per anni funzionario d’alto livello in Provincia. Ma l’aiuto del prossimo deve essere parte della famiglia allargata di Christine, visto che suo sorella è quella Gabi Janssen attiva nell’asssociazione «Medici dell’Alto Adige per il mondo» insieme al marito Toni Pizzecco. «Lo scorso anno abbiamo realizzato il campo giochi, un’idea a cui pensavo da vent’anni - non da sola - e che si è concretizzata grazie all’aiuto economico del Comune di Bolzano», sottolinea Christine Janssen. «Un’area più facile da fare che da utilizzare, perché ci sono sempre remore da parte di chi non rientra nei canoni tradizionali a fare uso di queste strutture», spiega Christine. Da fisioterapista dell’Asl bolzanina, presso il servizio di Neurologia e riabilitazione dell’età evolutiva che ha sede in via Guncina, conosce perfettamente l’argomento. «Per questo abbiamo avviato la riabilitazione al parco che dista dalla nostra sede pochi minuti a piedi, con il benestare di medici e terapisti», ancora Christine Janssen. Perché il bambino impara giocando. Detto, fatto. «Nel 2014 presenta il progetto alla giunta comunale di Bolzano che lo approva e finanzia. Nel parco sono stati installati giochi speciali come l’altalena con cintura di sicurezza e poggiatesta, il tavolo con la sabbia fatto a misura di carrozzina, il gioco chiamato "non perdere il filo". Il fiore all’occhiello è il percorso per camminare lungo oltre 30 metri», si legge nelle motivazioni dell’onorificenza. Un «esempio civile» di cui la città può andare fiera.













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