Un nuovo orto urbano in Zona industriale

Dopo quello delle Semirurali, l’Associazione “Donne-Nissà” ha preso in custodia un terreno abbandonato in via Volta: «Lo trasformeremo in un giardino»


di Federico Sanzovo


BOLZANO. L'Associazione Donne Nissà ha organizzato una festa per raccogliere suggerimenti su come migliorare l'orto urbano da poco acquisito, in via Volta, a pochi metri dalla linea ferroviaria. «Vogliamo capire cosa fare di questo terreno - spiega Gerda Gius, presidente dell'associazione - da poco lo abbiamo in gestione e speriamo di riuscire a realizzare qualcosa di buono, come accaduto con l'orto delle Semirurali». In quel caso, ad essere soddisfatto del risultato conseguito è stato il Comune, che non ha esitato ad assicurare all'associazione un altro piccolo appezzamento: «Il Comune e la Provincia, proprietari di un pezzo ciascuno, ci hanno offerto di recuperare questo terreno. Nel caso delle Semirurali abbiamo impiegato le famiglie con bambini piccoli, qui vorremmo che ci fossero i giovani in prima fila, soprattutto trovandoci a pochi passi da Oltrisarco, dove di ragazzi ce ne sono molti». In realtà di lavoro, su quello che oggi viene chiamato "Orto Volta", ne è stato fatto già molto: «Prima di noi questo piccolo giardino veniva curato da un signore anziano, ma purtroppo lo ha progressivamente abbandonato. Quando siamo arrivati era pieno di sterpaglie e rifiuti: abbiamo riempito ben due furgoni della Seab». L'associazione ha deciso di avvalersi dell'aiuto di altri gruppi per trasformare questo orto in un giardino rigoglioso e in un luogo di incontro: «In questo progetto ci aiutano il centro Bunker di Aslago, il VKE, La Strada, La Vispa e anche la scuola superiore Waldorf. Il loro sostegno è importante, perché da soli sarebbe stato difficile gestire due orti». Già in estate le diverse associazioni avrebbero voluto sfruttare il nuovo spazio, ma le tante giornate di pioggia hanno creato non pochi problemi.













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