Veneti contro l’autonomia, Napolitano zittisce tutti

Bordate contro le speciali. Il Capo dello Stato: inutile prendersela con De Gasperi. Riunione dei tecnici di Bolzano e Trento sull’incontro di lunedì a Roma


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Il presidente Giorgio Napolitane, dopo il vertice di Merano con il presidente austriaco Heinz Fischer, è tornato ieri a difendere l’autonomia speciale. Lo ha fatto a Venezia, liquidando con una battuta l’ennesima polemica di politici veneti sui «privilegi» dell’Alto Adige.

«Francamente, polemizzare su quello che fece De Gasperi nel 1946 mi pare un po’ tardivo», così Napolitano durante la visita alla Biennale Architettura ha risposto a una domanda sulle polemiche aperte dopo la visita a Merano. Secondo il consigliere regionale Dario Bond (Pdl) e il sindaco di Calalzo Luca De Carlo, la visita di Napolitano per il quarantennale dell’autonomia «svantaggerebbe regioni produttive e generose come il Veneto».

Discorso chiuso, secondo Napolitano, che a Merano ha fissato due concetti. Anche l’Alto Adige dovrà partecipare al risanamento della finanza pubblica. Ma lo farà, è il messaggio lanciato al governo Monti, vedendosi garantito «il rispetto delle prerogative statutarie», perché «non può esserci e non ci sarà mai alcuno svuotamento dell’autonomia».

In serata è arrivata anche una bordata sul Degasperi-Gruber del presidente veneto Luca Zaia: «È bene che si ridiscutano tutte le partite: quelle di chi ha molto e di chi non ha nulla, quelle di chi spreca e di chi è virtuoso. Questo non vuol dire che dobbiamo lavorare contro Trento e Bolzano. Voglio che anche da noi si possa avere la loro autonomia».

Da ieri i tecnici di Bolzano e Trento sono di nuovo al lavoro. Napolitano ha sbloccato la trattativa con il governo, sollecitando la convocazione lunedì a Palazzo Ghigi dei vertici delle finanze provinciali. Nei giorni successivi dovrebbero scendere a Roma i presidenti Durnwalder e Dellai. La prospettiva è di un nuovo incontro con il presidente del consiglio Mario Monti. Ieri riunione a Trento di Eros Magnago (direttore della ripartizione finanze) e Ivano Dalmonego, direttore generale della Provincia di Trento per preparare l’incontro di lunedì.

Riassume l’assessore alle Finanze Roberto Bizzo: «Ripartiamo dal documento del 2 febbraio, in cui le due Province e la Regione hanno inoltrato al governo la propria proposta per la “Ridefinizione dei rapporti finanziari tra Province autonome e Stato”». In sintesi, niente imposizioni, né tagli orizzontali e costi standard, ma concertazione Stato-Provincia e una assunzione di tutte le spese che lo Stato sostiene in Provincia in cambio di una serie di deleghe. Tradotto significano 400-450 milioni di euro all’anno che Roma risparmierebbe. Da febbraio si sono aggiunte le penalizzazioni legate alla spending review.

Durnwalder, confortato dalle parole di Napolitano, prova a semplificare il nodo tra Bolzano e Roma: «Non abbiamo detto che staremo con le mani in mano. Abbiamo chiesto al governo di fissare la cifra che verrebbe chiesta alla nostra Provincia per il risanamento della finanza pubblica. Come tagliare spetterebbe poi a noi. Così lo Stato avrebbe la nostra percentuale di finanziamento, ma l’autonomia sarebbe protetta».

Prudente anche Dellai: «E’ stato ripristinato il sentiero del dialogo. Questa mattina (ieri, ndr) ho parlato a lungo con il sottosegretario Catricalà, che mi è sembrato molto convinto della necessità di un dialogo serio. Certo, i problemi non sono risolti e la strada sarà tutta in salita. Il presidente Napolitano ha detto che autonomia non vuol dire esimersi dal dare il proprio contributo alle sorti economiche del Paese, ma ricordo che questa è anche la nostra posizione. Da sempre».

Durnwalder ringrazia Napolitano e Fischer: «L’Autonomia altoatesina esce rafforzata. Sia Giorgio Napolitano sia Heinz Fischer hanno espresso parole chiare e forti a difesa della nostra specificità. A nome di tutti gli altoatesini li ringrazio per la loro presenza e per il messaggio che hanno dato alla nostra autonomia».(fr.g.)

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