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Commercio di carburanti: nove arresti nel Vicentino, sequestrata anche una villa a Bressanone

Sono 32 gli immobili ai quali sono stati apposti i sigilli dalla Guardia di Finanza (foto repertorio Ansa)



VICENZA. Tra i 100 i milioni di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza di Vicenza nell'ambito della frode sui carburanti sono stati posti sotto sequestro 32 immobili tra cui ville con piscine, una a Bressanone, una in zona Circeo nel Lazio intestata ad una società statunitense e una nelle colline Livornesi. Sotto sigilli anche auto di lusso e uno yacht di 14 metri ormeggiato in un porto Livornese. Il giro di fatture false emesse, con la conseguente evasione di Iva, dalle società coinvolte ammonta a circa 600 milioni di euro e ha inizio secondo le ricostruzioni nel 2019.

Le indagini sono nate attraverso un approfondimento dell'agenzia delle Dogane di Vicenza che ha esaminato alcune incongruenze sui documenti fiscali. Da qui le verifiche delle fiamme gialle anche grazie all'ausilio di intercettazioni telefoniche nelle quali, spiegano gli inquirenti, gli indagati, nove in tutto tra italiani e stranieri, spiegavano il meccanismo di forse.

Due i depositi di carburante in cui benzina e diesel, provenienti da Slovenia e Croazia, venivano stoccati: uno a Sossano (Vicenza) l'altro a Villadose (Rovigo). Carburanti che grazie al sistema fraudolento di vendita praticamente senza Iva venivano venduti a prezzi concorrenziali che permettevano così di praticare tariffe più convenienti nei distributori finali.


Il bilancio è di 9 misure cautelari, 100 milioni di euro sequestrati e una frode fiscale da 600 milioni di euro nel commercio di carburanti.













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