Reatto, l’ultimo militare ha lasciato la caserma 

È Pasquale Scarpati: nell’ultimo decennio l’addio di 28 fra ufficiali e sottufficiali «È un giorno emozionante, uno dei miei due figli è nato proprio tra queste mura»


di Umberto Principe


BRESSANONE. Si è chiuso ieri mattina l’ultimo atto di una storia che a Bressanone è legata a doppio filo e che a breve la città in cui nel 1951 fu istituita la Brigata alpina Tridentina dimenticherà. La caserma Reatto di via Dante, infatti, non è più un’abitazione dal momento in cui l’ultimo militare ha consegnato le chiavi del proprio appartamento e del pesante cancello.

Pasquale Scarpati è stato l’ultimo dei ventotto ufficiali e sottoufficiali a lasciare, in un esodo che copre l’ultimo decennio, una struttura che comprende tre edifici con annessi box auto e magazzini e un ampio e ombroso parco alberato. Scarpati è un personaggio noto a Bressanone per la vena artistica che l’ha portato a dipingere quadri, di recente esposti in una mostra a Londra. E ieri mattina il militare artista ha lasciato nelle mani dell’ufficiale preposto venuto da Bolzano, mettendo così fine alla propria residenza in via Dante insieme alla moglie Dolores e ai due figli Renato e Luca Antonio, quest’ultimo nato proprio all’interno della Reatto (o della fu caserma D’Angelo, riesumando il vecchio nome del complesso).

«Lascio con grande emozione questa caserma: entrato da maresciallo ordinario, ne esco da 1° maresciallo – commenta Scarpati, che fra i tanti compiti ha anche quelli di controllo ed è ancora in servizio nella val Pusteria –. Sono passati ben 26 anni da quell’ottobre del 1992, quando cominciai a vivere qui. Vi ho passato un quarto della mia esistenza, in questo luogo che ha visto tanti uomini in divisa avere il privilegio di prestare il servizio militare».

La caserma Reatto ha una lunga storia: dopo essere stata sede del 2° reggimento alpino poi spostato a Bolzano nella caserma Huber, e aver ospitato la 92ma compagnia alpina del battaglione Bolzano proveniente da Vipiteno e dirottata nel 1956 alla caserma Vodice. Ospitò anche il 6° battaglione Alpini, dopodiché gran parte della sua struttura fu demolita, diversi anni or sono, per costruirvi un silos per automobili. Ora, con la partenza di Pasquale Scarpati e della sua famiglia, ne sarà abbattuta un’altra “fetta” - e non solo metaforicamente – per fare posto alla viabilità stradale da e verso il Brennero, con l’uscita del tunnel verso la città.

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