Merano

Bullismo e offese sugli autobus: «Fare l'autista è esasperante»

E’ emergenza. Artan Mullaymeri (Uil): «Sono padri di famiglia aggrediti da ragazzini di 15-16 anni, è sconfortante». Costretti a chiudersi nei pullman e a chiamare i carabinieri: «E’ un lavoro non più appetibile, in molti abbandonano»

IL CASO. Autista esasperato autista prende per il collo un ragazzino



MERANO. «L'autista, spesso, è anche un padre di famiglia: trovarsi di fronte ragazzini di 14-16 anni che urlano, offendono e alzano le mani è a dir poco sconfortante. Situazioni insostenibili dal punto vista non solo lavorativo, ma anche umano. Ecco perché in molti cercano un altro posto di lavoro e se ne vanno. Quello dell'autista, oggi, non è più un mestiere appetibile». Artan Mullaymeri, rappresentante sindacale (Uil) degli autisti Sasa, dà voce a un malessere che è anche emergenza: nel corso dell'ultimo anno e mezzo, infatti, sono stati più di cento gli autisti che hanno rassegnato le loro dimissioni. «Ben 110 fra il 2022 e il 2023, un vero dissanguamento di risorse umane e professionali», sottolinea Mullaymeri, che non entra neppure nel merito di quanto è successo domenica pomeriggio, a Merano, dove un autista ha preso per il collo un ragazzino di 13 anni (qui il video). Il suo è un grido di dolore della categoria che rappresenta.

Quanto è complesso, oggi, il lavoro di un autista di autobus del servizio pubblico?

Tantissimo. Le cose sono cambiate enormemente nel corso degli ultimi anni, tanto da renderlo un lavoro senza più appeal. Colpa anche di una retribuzione non adeguata al costo della vita, soprattutto quella altoatesina.

L'aspetto salariale non è secondario rispetto alla questione della sicurezza?Chiediamo una migliore retribuzione e chiediamo interventi che garantiscano l'incolumità del lavoratore. Gli autisti sono costretti ad affrontare quotidianamente situazioni che hanno un risvolto penale. Gli episodi di bullismo si sprecano così come le offese e tanto altro.

Un episodio fra tutti?

Una collega in servizio nel quartiere Casanova a Bolzano è stata costretta a chiudersi dentro l'autobus e aspettare l'arrivo delle forze dell'ordine.

Quando parla di bullismo parla di giovanissimi...

Ragazzini di 15-16 anni, e anche meno. È mortificante. Ed è un problema sociale, che non riguarda soltanto l'azienda o le forze dell'ordine, ma tutta la cittadinanza, le famiglie in primis. E lo dico da padre di famiglia. Lancio un Sos a tutta la comunità…

Merano e Bolzano, quale la città peggiore per chi di mestiere guida gli autobus?

In realtà non si tratta di puntare il dito contro una città o un'altra. Ci sono situazioni più a rischio di altre, delle corse in zone particolari, a orari particolari, soprattutto la notte o nel fine settimana. Abbiamo chiesto che ci sia qualcuno, un collega o un controllore, un agente della sicurezza, che accompagni l'autista durante le corse potenzialmente pericolose».

E l'autista quali strumenti ha a disposizione per difendersi?

Innanzitutto, c'è il pulsante dell'allarme: basta pigiarlo per chiedere aiuto, per far intervenire le forze dell'ordine, se necessario. E può anche decidere di saltare le fermate, se ritiene che vi sia una situazione a rischio, o di bloccare la corsa. Bisogna tenere presente che si tratta di un servizio pubblico e che qualunque cosa accada ha dei risvolti penali.

E poi ci sono le telecamere…

Non sono state posizionate per controllare il lavoro dell'autista, bensì per garantirne la sicurezza sul posto di lavoro.

La questione retributiva incide nella disaffezione verso questo lavoro?

Ci troviamo di fronte a un problema che non è di poco conto perché adesso percepiamo lo stesso salario nonostante sia cresciuta in maniera esponenziale l'inflazione, che si è mangiata il bonus fiscale. Oggi (mercoledì, ndr) siamo qui a Bolzano, in riunione, a discutere proprio di questo, per cercare di trovare un accordo sull'adeguamento salariale. Il dialogo con l'azienda è buono, ma il problema permane.

Quanto prende in busta paga un autista?

Al netto 1.450 euro. Poco, se si deve pagare un affitto di oltre mille euro, più le bollette, e fare la spesa. Poco anche per la delicatezza del lavoro. GL.M













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