migranti

Centro di permanenza per i rimpatri, coro di proteste dai consiglieri Pd di Bolzano

Il gruppo consiliare: «No a un maxi-carcere per “clandestini” nel Comune». Critiche anche dall’ex sindaco Luigi Spagnolli: «Il prolungamento dei tempi di permanenza è inutile se non ci sono accordi per i rimpatri»
KOMPATSCHER «In Provincia Cpr da 50 posti, niente trasferimenti da altre regioni»
LEGA «In Alto Adige è indispensabile»



BOLZANO. "Contro il Centro per i rimpatri a Bolzano faremo le barricate". È quanto ha affermato il gruppo consiliare del Pd, citando "insistenti voci che segnalano come il nuovo Cpr altoatesino dovrebbe essere realizzato nel comune di Bolzano".

Dura la risposta dei consiglieri comunali dem: "È una follia a cui ci opponiamo e ci opporremo con ogni mezzo. Il governo targato Meloni e il governo locale Svp-Lega stanno seriamente pensando di costruire un maxi-carcere per 'clandestini' criminali nel Comune di Bolzano?", affermano.

"Il capoluogo – proseguono – che più di ogni altro centro della Provincia ha a che fare con la pressione dell'accoglienza e delle migrazioni non si è mai tirato indietro e sta assorbendo da solo tutto il lavoro, ma a tutto c'è un limite. Kompatscher e Meloni, Vettorato e Bessone ci spieghino come diamine fanno anche solo a pensare di costruire un 'campo di espulsione' nel comune di Bolzano, magari a poche centinaia di metri dal comune di Laives".

Secondo i consiglieri si tratta di uno "scaricabarile" su Bolzano. "La legge dice lontano dai centri abitati e noi lo facciamo in una zona dove insiste quasi un terzo della popolazione dell'Alto Adige?", prosegue il Pd che chiede "il sostegno di tutte le forze politiche e di tutta la cittadinanza per dire no al Cpr a Bolzano".

Sempre oggi, 20 settembre, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del decreto “Sud”, il cui testo prevede che “la permanenza nel Cpr del migrante da espellere può essere prorogata fino a 18 mesi se, "nonostante sia stato compiuto ogni ragionevole sforzo, l'operazione di allontanamento sia durata più a lungo a causa della mancata cooperazione da parte dello straniero o dei ritardi nell'ottenimento della necessaria documentazione dai Paesi terzi". 

I Cpr, prevede inoltre il dl, entrano a far parte delle "opere destinate alla difesa nazionale a fini determinati", al pari ad esempio di aeroporti, basi missilistiche, depositi munizioni, caserme, basi navali. Per realizzarli la Difesa (se ne occuperà il genio militare) potrà adottare le procedure "in caso di somma urgenza e di protezione civile", previste dal nuovo Codice degli appalti. Al ministero è assegnato un fondo di 20 milioni di euro per il Piano straordinario di individuazione delle aree.

"Anche oggi il governo continua a mostrare la sua inadeguatezza sul dossier migranti – il commento dell’ex sindaco di Bolzano, senatore e vicepresidente del Gruppo per le autonomie Luigi Spagnolli – Non basta andare alle Nazioni Unite a dire che l'Italia non diventerà il campo profughi d'Europa se poi la soluzione prospettata è un aumento dei tempi di permanenza nei Cpr, con il coro di perplessità che in queste ore unisce gli amministratori locali, le forze dell'ordine e le organizzazioni umanitarie".

Si tratta, secondo il senatore, di "una norma inutile, visto che, ad oggi, l'Italia ha accordi bilaterali per i rimpatri soltanto con tre Paesi, tanto che, da inizio anno, a fronte di oltre 100mila persone sbarcate - il doppio rispetto al 2022 - i rimpatri sono stati appena 2.400".













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