l'indagine

Falsi Green pass in Trentino, 92 indagati. Verifiche anche in Alto Adige

Chiuse le indagini preliminari. Coinvolti due centri, uno a Trento e uno a Pergine. L’accusa è di aver fornito tamponi con risultato “ a richiesta”



TRENTO. La Procura della Repubblica di Trento ha concluso le indagini preliminari sui centri di tamponi a Pergine Valsugana e a Trento nord che vendevano Green pass con esito falsificato a richiesta.

L'attività di investigazione è stata affidata ai carabinieri del comando provinciale di Trento.

Le persone coinvolte a diverso titolo, e chiamate a rispondere dei reati di associazione per delinquere, corruzione, falsità ideologica e accesso abusivo a sistema informatico, sono 92.

 E  Le indagini - informa l'Arma - sono partite all'inizio del 2022 a seguito di alcune segnalazioni giunte agli inquirenti in merito alle anomale modalità con cui venivano praticati i test da parte di un infermiere in libera professione in due ambulatori, presso il palazzetto dello sport di Pergine Valsugana e a Trento nord.

Gli esiti dei tamponi giungevano al cellulare dei pazienti prima ancora che fosse trascorso il tempo minimo di immersione del campione nel reagente.

Dagli accertamenti condotti dai militari è emerso che, nell'arco di due mesi sono stati effettuati 33.000 tamponi (una media di circa 600 tamponi al giorno). Il dato non ha trovato alcun riscontro nei servizi di osservazione svolta dagli investigatori. 

Nel corso delle indagini, oltre alla chiusura dei due centri, sono stati sequestrati 120.000 euro provento dell'attività illecita e 100 Green pass falsi.













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