Energia

Fine del mercato tutelato, il Ctcu: «Niente panico»

In Alto Adige molti sono già passati spontaneamente al mercato libero con Alperia. Bauhofer: «C’è sempre tempo per cambiare gestore». Anche sul gas per ora è meglio attendere



BOLZANO. Fine del mercato tutelato per luce e gas, i consumatori invitano a non farsi prendere dal panico. «C'è tempo per cambiare gestore anche dopo il passaggio». Come chiarisce la direttrice del Centro tutela consumatori utenti, Gunde Bauhofer, le date fissate sono due: «Il 10 gennaio per il gas, il 10 aprile per l'energia elettrica. Quest'ultima passa all'asta, ossia il gestore cambierà, mentre il gas non andrà a gara, ci sarà solo un adeguamento delle tariffe da parte dell'attuale gestore».Il problema, allo stato attuale, «è che lo Stato è indietro con la campagna informativa». Motivo per cui a livello nazionale regna sovrano il caos.

«In Alto Adige la situazione è migliore perché molti utenti sono già passati al mercato libero, grazie ai bonus locali e alle offerte di Alperia, ma anche di altri gestori tipo l'azienda municipalizzata di Bressanone». Secondo l'ultima rilevazione del Ctcu, effettuata a novembre, se sul mercato tutelato la spesa annua per una famiglia media è di 885 euro, passando al mercato libero locale si spende in un range fra 710 e 736. Dunque, conviene.«Un altro problema - va oltre - è questa indecisione di Salvini: proroghiamo, non proroghiamo, l'Ue ce lo chiede ma... eccetera. Questo ha scatenato la caccia grossa da parte dei call center. Il nostro consiglio, quando chiamano, è di mettere giù dopo un deciso "no, grazie". Occorre mettersi in salvo da questo venditori».

Bisogna poi dire che per certe categorie, i cosiddetti clienti vulnerabili (le persone over 75, chi percepisce i bonus energetici, chi rientra nelle tutele della legge 104), per tre anni possono rimanere nel mercato tutelato con le tariffe stabilite dall'autorità nazionale Arera. «Non è detto che convenga, ma non occorre che si cerchino un nuovo fornitore».Ma, secondo i consumatori, anche tutti gli altri utenti non devono per forza attivarsi subito: «Il nuovo fornitore, vincitore dell'asta al ribasso, è probabile sia conveniente, quanto meno ci si spera. Ergo, se mi trovo bene, resto col nuovo gestore». È accaduto in Alto Adige con il passaggio a Hera a inizio aprile per le utenze non domestiche, tipo luci di cantine, giroscala, parti comuni dei condomini. «Molti utenti si sono trovati bene, hanno visto che la tariffa non era male, sono rimasti».

Altra cosa se si vede che butta male con le nuove tariffe. Bauhofer tiene però a sottolineare: «Non c'è alcun motivo per farsi prendere dal panico ora: la luce non si spegne, il gas continuerà ad arrivare, perché vengono distribuiti da una ditta terza, come per esempio Edyna per l'elettricità, che non c'entra nulla con l'azienda che vincerà l'asta e a cui si pagheranno poi le bollette. È una mera questione amministrativa». Da quello che si è compreso finora, ci dovrebbe essere un bando a ciclo unico su lotti geografici. Leggi: un gestore unico per tutto l'Alto Adige. «Ma, ripeto, contrariamente per esempio al vicino Trentino, molti altoatesini sono già passati al mercato libero, molto più diffuso in Alto Adige che non nel resto d'Italia». Per quanto riguarda invece il gas, non andrà all'asta, ci sarà solo una nuova tariffa col vecchio gestore. «Qui la concorrenza è davvero scarsa: su una previsione di spesa media di 1700 euro l'anno, si può andare a risparmiare al massimo 18 euro; il vantaggio è inesistente, anche se i nostri prezzi sono sopra il prezzo medio statale. Non ci sono più i picchi visti nel recente passato, ma per ora l'unica per risparmiare è una gestione oculata: per arieggiare non tenere aperte le finestre basculanti, abbassare la temperatura in corridoio ecc. Si tenga conto che abbassando di un grado si risparmia il 6%, molto più di qualsiasi vantaggio tariffario». DA.PA













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