BOLZANO. In tre anni in Italia l'incremento stimato di tumori è stato di 18.400 nuovi casi: nel 2020 erano 376.600 saliti nel 2023 a 395.000 (208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne). Calata in modo preoccupante - nel periodo post Covid - l'adesione agli screening di prevenzione, ma i passi avanti della ricerca hanno consentito di salvare 268 mila vita in 13 anni. Queste le stime che emergono da "I numeri del cancro in Italia 2023", censimento con dati ufficiali, giunto alla tredicesima edizione, curato tra gli altri dall'associazione italiana di Oncologia medica (Aiom) e da Airtum (associazione italiana Registri tumori) ed appena presentato.

Michael Mian - responsabile del Registro tumori Alto Adige e primario facente funzione del servizio Innovazione, ricerca e insegnamento dell'Asl - dice che in provincia di Bolzano contiamo 3.600 casi stimati per il 2022 (2.020 nei maschi e 1.580 nelle femmine), con un incremento del 2,2% - circa un'ottantina di diagnosi in più - rispetto al 2020 (Italia: 4,9%). «In generale i dati non vanno male ma certo invitiamo i cittadini a fare prevenzione perché i controlli salvano la vita. Quando vi arriva la lettera che invita ad uno screening, per favore rispondete, non lasciatela nel cassetto».

Particolare attenzione merita lo screening del colon retto. «Ha un'adesione inferiore al 40%, davvero troppo bassa». Nell'arco dei prossimi 20 anni - secondo il report - il numero assoluto annuo di nuove diagnosi a livello nazionale aumenterà, in media ogni anno, dell'1,3% negli uomini e dello 0,6% nelle donne. «Per questo - e lo ribadisco con forza ancora una volta - serve più impegno nella prevenzione, sia primaria che secondaria. In Italia il 24% degli adulti fuma, il 29% è sedentario, il 33% è in sovrappeso, il 10% è obeso, il 17% consuma alcol in quantità a rischio per la salute.

In Alto Adige abbiamo dati in parte differenti, riferiti allo studio Passi, 2021-2022. Il 21,3% degli adulti fuma - per questo abbiamo meno tumori ai polmoni - solo il 9% è sedentario, il 24,8%% in sovrappeso e il 7,4% è obeso - andiamo quindi meglio dei nostri connazionali - ma purtroppo il 37,6% consuma alcol in quantità eccessiva con ricadute importanti sulla salute. E una certa abitudine all'alcol - soprattutto ai superalcolici - può aumentare le diagnosi di tumori orofaringei, gastroesofagei e del fegato. Mi riferisco in questo ultimi caso alle cirrosi epatiche che in alcuni casi possono degenerare in neoplasia».

Alto Adige: sos prostata, seno, colon, polmone e vescica

Il tumore più diagnosticato nel 2023 in Italia è il carcinoma al seno (55.900 casi), seguito da colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700). «In Alto Adige - dice Mian - il più diagnosticato è il tumore della prostata (445 casi stimati per il 2022), seguito da seno (396), colon-retto (354), polmone (276) e vescica (243)».

Uomini: aumentano i casi di tumore alla prostata

Negli uomini a livello nazionale il tumore più frequente è quello della prostata (19,8% di tutti i tumori maschili), seguito da polmone (29.800 nuovi casi nel 2023), colon-retto (26.800) e vescica (23.700). «Accade lo stesso in Alto Adige. Il tumore alla prostata è il 21,8% di tutti i tumori maschili), seguito da colon-retto (203 casi, 10%), vescica (191 casi, 9,5%) e polmone (171 casi, 8,5%). Fate prevenzione!». Non dobbiamo dimenticare il tumore al testicolo che può colpire anche i giovani. Il professor Armin Pycha, primario di Urologia a Bolzano ha detto e ripetuto che il maschio non si fa controllare: «Nel 97% dei casi la visita la prenota la moglie o la compagna. Dobbiamo sensibilizzare i giovani. Il tumore ai testicoli è la malattia neoplastica più comune nei giovani uomini di età compresa tra 20 e 40 anni ed è curabile. Spesso vediamo pazienti che arrivano in reparto tardi, per ignoranza o vergogna».

Nelle donne altoatesine tumore al seno più frequente

Nelle donne altoatesine il tumore al seno è quello più frequente di tutte le neoplasie (24,8%), seguito da colon-retto (149 nuovi casi, 9,4%), polmone (104 casi, 6,6%) e melanoma (68 casi, 4,3%). «Fondamentali, anche in questo caso controlli preventivi - chiude Mian - e stile di vita».