ISTRUZIONE

Nelle scuole tedesche dell'Alto Adige la prima campanella del "servizio d'emergenza"

Un numero limitato di alunni è tornano a scuola dopo oltre 10 settimane di interruzione. Chiusi, invece, gli istituti italiani dopo che i dirigenti hanno imposto lo stop



BOLZANO. Primo giorno di scuola, o meglio di servizio d'emergenza per i bambini che frequentano gli istituti tedeschi della provincia. Si tratta di poco più di 2.000 alunni, tra materne ed elementari: un numero legato alle limitazioni imposte dalle autorità, che hanno circoscritto in maniera sensibile gli aventi diritto. 

Si torna sui banchi assieme agli insegnanti volontari che hanno accettato di presentarsi in aula, ma senza quaderni, compiti e verifiche. 

Alle 12.30 di nuovo a casa, perché, per via dell'emergenza sanitaria, non è possibile fermarsi in mensa. 

Il servizio, in un primo momento annunciato anche per le scuole di lingua italiana, è stato invece revocato all'ultimo. Avevano fatto richiesta il 6% dei bambini della scuola dell'infanzia e il 2% di bambini della scuola primaria. I dirigenti scolastici si sono però appellati all'autonomia scolastica e hanno imposto lo stop.

Oggi hanno riaperto i battenti anche 60 microstrutture e 3 cooperative di Tagesmutter che garantiscono servizi di assistenza all'infanzia per bambini da 0 a 3 anni. Per gli asili nido, invece, fervono i preparativi in modo tale da poter riprendere l'attività di assistenza nei prossimi giorni. Secondo la legge provinciale sulla Fase 2 possono essere seguiti contemporaneamente fino al massimo di 4 bambini. Inoltre, devono essere garantiti l'ingresso e l'uscita separati, la continuità dei gruppi, la regolare disinfezione della struttura e il lavaggio delle mani. 













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