Pompiere muore sotto la slavina 

La tragedia. Paolo Pitscheider, 50 anni di Badia, è stato travolto ieri da una massa di neve in Val Travenanzes ed è precipitato per 900 metri I 2 compagni di escursione si sono salvati e hanno dato l’allarme, ma quando il corpo è stato ritrovato dai soccorritori non c’era più nulla da fare



Alta val badia. Il corpo di Paolo Pitscheider è stato ritrovato sotto 80 centimetri di neve. Senza vita. Lo scialpinista di Badia, 50 anni, è stato travolto ieri mattina, poco dopo le 10, da una valanga nell’alta Val Travenanzes, tra Alta Val Badia e Cortina d’Ampezzo, tra il gruppo delle Tofane e le cime di Lagazuoi, Fanes e Furcia Rossa. Pitscheider, vigile del fuoco del corpo permanente di Bolzano e volontario tra i pompieri di Badia, era partito per un’escursione in quota con gli sci dalla Capanna Alpina, nei pressi del paese di San Cassiano. Con lui c’erano due amici, anche loro di Badia, Roman Pescosta e Christoph Pitscheider.

I tre avevano risalito il Valon de Campestrin ed erano arrivati in cima prima al Monte Cavallo e quindi al monte Casale. L’obiettivo del piccolo gruppo era quello di scendere verso la Val Travenanzes. Poco sotto la cima del Casale, secondo le ricostruzioni effettuate ieri dai soccorritori, i due compagni di Paolo Pitscheider sono scesi uno alla volta e, quando è stato il turno del vigile del fuoco, che era rimasto un poco più in alto, è stato investito da un cumulo di neve ventata ed è caduto prendendo velocità sul distacco. Pitscheider non ha purtroppo potuto controllare e limitare la caduta ed è precipitato, trascinato dalla massa di neve della valanga per circa 900 metri nel vallone a fianco di quello da cui il terzetto avrebbe dovuto scendere.

L’allarme è scattato quando erano da poco passate le 11, dopo l’immediata segnalazione da parte dei due compagni di escursione di Paolo Pitscheider. La macchina dei soccorsi ha seguito le indicazioni girate dagli amici dello scialpinista travolto, che a loro volta nel frattempo si sono portati fino a circa metà della massa nevosa depositatasi quando la valanga ha concluso la sua corsa.

I due, nella loro discesa, sono rimasti bloccati però da alcuni salti di roccia. A quel punto, l’elicottero del della centrale Suem – Servizio urgenza ed emergenza medica di Pieve di Cadore (Belluno) ha raggiunto il fronte della slavina, e ha iniziato a risalire dal basso, in ricognizione, l’intera superficie investita dalla neve riversatasi dall’alto.

Poco dopo l’apparecchio Artva dell’eliambulanza ha captato il segnale emesso dell’attrezzatura dello scialpinista. Sbarcati nelle vicinanze, tecnico di elisoccorso e unità cinofila hanno completato la ricerca e individuato il punto in cui si trovava Paolo Pitscheider, iniziando il sondaggio e completando l’operazione di ricerca con l’estrazione dalla neve del corpo, purtroppo senza vita.

L’elicottero di soccorso era intanto ripartito per imbarcare due soccorritori di Cortina e due carabinieri. Sbarcato anche il personale medico, non è rimasto che constatare il decesso dell’uomo. Gli operatori e i tecnici di soccorso sull’elicottero hanno allora caricato a bordo in hovering i due compagni di Paolo Pitscheider che sono stati trasportati a valle. In seguito, con un altro volo in Val Travenanzes, si è provveduto al recupero della salma. Attrezzatura e soccorritori sono stati riportati alla base dall’elicottero dell’Air service center convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi.













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