Montagna

#Vivere in rifugio, al lavoro per 10 «non eventi» estivi sulle Dolomiti

Il messaggio agli escursionisti: «Il senso dell’esperienza è davanti ai loro occhi». Sul piatto: temi impattanti come la crisi climatica ma anche i rifornimenti idrici ed energetici



DOLOMITI. Quest’estate nei rifugi dolomitici ci sarà l’esordio assoluto dei «non eventi». In totale saranno dieci e il senso dell’iniziativa è quello di far avvicinare gli escursionisti alla montagna in modo intelligente: nessuna iniziativa impattante - dai concerti alle marce in quota - ma solo un’occasione per gustare a fondo lo spettacolo aprendo gli occhi e discutendo di temi importanti anche per le nuove generazioni, dal cambiamento climatico allo smaltimento dei rifiuti, dal rapporto con la clientela per renderla responsabile in termini di prudenza e rispetto per l’ambiente ai rifornimenti in alta quota.

L’iniziativa con dieci appuntamenti.

La Fondazione Dolomiti Unesco e i Gestori di Rifugio del Patrimonio Mondiale stanno definendo un calendario di una decina di appuntamenti tra le Dolomiti per accompagnare i frequentatori della montagna a capire che il senso della loro esperienza in quota è già tutto lì: sotto i loro piedi, davanti ai loro occhi.

Il primo incontro nel Cadorino.

Nei mesi scorsi, riuniti a Pieve di Cadore per il loro incontro annuale, i Gestori di Rifugio del Patrimonio Mondiale avevano espresso la volontà di proseguire con la campagna di comunicazione rivolta ai nuovi frequentatori della montagna, per sensibilizzarli sulla difficoltà della vita in quota e sull’importanza di condividere la responsabilità di un approccio sostenibile. In che modo? «Aggiungendo al format video #vivereinrifugio, una serie di incontri dal vivo, durante i quali riflettere semplicemente su alcune tematiche importanti e impattanti per la montagna, come la crisi climatica, e mostrare direttamente alcuni aspetti poco noti del lavoro di gestore, come i rifornimenti idrici ed energetici, lo smaltimento dei rifiuti, il rapporto con la clientela per renderla responsabile in termini di prudenza e rispetto per l’ambiente. Un’idea - spiega il portale ufficiale dolomitiunesco.info - nata dalla convinzione che la frequentazione della montagna non necessita di specchietti per le allodole e dedicata a chi, per mettersi in cammino, non ha bisogno di stimoli diversi dalla possibilità di contemplare la sublime bellezza del Patrimonio dolomitico e di comprendere la complessità del vivere in quota».

Date ancora da fissare, previsti anche geotrekking nelle aree protette.

Chi è interessato, ovviamente, deve cercare di non farsi sfuggire le date.

«Continuate a seguire la Fondazione Dolomiti Unesco per conoscere nel dettaglio le date e i luoghi dei “non eventi” di #vivereinrifugio. Possiamo anticipare - spiegano gli organizzatori - che si tratterà di una decina di appuntamenti, di cui tre dedicati ad altrettanti geotrekking nelle aree protette. Gli altri seguiranno una formula estremamente semplice: raggiungere il rifugio autonomamente, pranzare, riflettere insieme ad alcuni ospiti qualificati su come stanno cambiando l’ambiente e la frequentazione della montagna, ascoltare dalle parole dei gestori di rifugio come si vive e si lavora, alla luce di quegli stessi cambiamenti, in questi fondamentali presidi d’alta quota». MAX.BO.

 













Altre notizie

Attualità