la ricerca

Settimana corta in Alto Adige? Per molti è ancora un miraggio

Lo afferma Ipl in uno studio: in provincia di Bolzano si lavora in media 39,2 ore la settimana, è la media più alta nei territori Euregio



BOLZANO. Tra i tre territori dell'Euregio, l'Alto Adige è quello in cui l'orario di lavoro è mediamente più alto e raggiunge le 39,2 ore alla settimana.

Lo segnala uno studio condotto dall'Euregio in collaborazione con la Camera del lavoro del Tirolo, l'Istituto promozione lavoratori dell'Alto Adige (Ipl) e l'Agenzia del lavoro del Trentino.

La media dei tre territori che è di 38,1 ore a settimana viene abbassata da Tirolo (38,1) e Trentino (36,9).

Le settimane lavorative sono particolarmente lunghe per chi opera nei settori dell'agricoltura, dell'alberghiero e della ristorazione e dell'edilizia.

«La settimana canonica di 5 giorni è ancora lontana dall'essere lo standard in molti settori», sottolinea il presidente dell'Ipl, Andreas Dorigoni, riferendosi all'attuale carenza di manodopera qualificata che è dovuta anche, sottolinea una nota, «alla necessità di rendere più attrattivi i posti di lavoro, anche sotto il profilo del numero delle ore e dei giorni lavorati».

Il desiderio di una settimana lavorativa più breve è comune a tutti i settori e alla maggior parte delle categorie professionali.

In Alto Adige la riduzione auspicata delle ore di lavoro settimanali è in media di 4,1 ore. L'agricoltura è al primo posto in termini di ore lavorate a settimana.

Il 60% dei dipendenti lavora più di 40 ore. Una soglia superata nel settore alberghiero / ristorazione dal 44% dei lavoratori, mentre nell'edilizia siamo al 43%. L'agricoltura e il settore alberghiero si distinguono inoltre in termini di giorni lavorativi settimanali, con un'alta percentuale di dipendenti che lavora 6 o addirittura 7 giorni a settimana.













Altre notizie

La città

La rinascita green della piazzetta Schgraffer a Bolzano è completata

L’assessora Chiara Rabini: «Il progetto prevedeva la creazione di un giardino con tavolini e alberi reinterpretato secondo la sua forma originale, tenendo conto di conservazione storica, flessibilità e adattamento climatico. Questo dare un luogo accogliente, verde e vivace alla comunità»

Attualità