Commercio

Stagione iniziata troppo tardi «Spostate i saldi al 3 febbraio»

Benetello: «Stretti tra Innsbruck con svendite a gennaio e la flessibile Trento». A breve si riunirà la camera di commercio che sentiti tutti deciderà per un calendario comune


Valeria Frangipane


BOLZANO. La stagione è iniziata troppo tardi, Confesercenti nazionale chiede di posticipare la data d'inizio saldi al 3 febbraio.

Mirco Benetello - direttore di Confesercenti - dice che «se il resto d'Italia deciderà in questo senso ne prenderemo atto e ci adegueremo, certo che l'Alto Adige - stretto tra Innsbruck dove le svendite partono a inizio gennaio e Trento che ha date molto flessibili - rischia di finire in sofferenza». Ma la provincia di Bolzano ha già fissato le sue date? «No, non l'ha ancora fatto. A breve si riunirà la Camera di commercio che sentiti tutti gli interessati deciderà per un calendario comune».

Ricordiamo che gli ultimi saldi invernali erano scattati nella maggior parte dei comuni dell'Alto Adige il 7 gennaio e terminati il 4 febbraio 2023.Nei comuni turistici i saldi invernali erano iniziati il 4 marzo per terminare il 1 aprile 2023. La realtà dei fatti - per Confesercenti nazionale è che l'autunno anomalo, dalle temperature quasi primaverili, ha affossato gli acquisti di abbigliamento invernali. Con i negozianti che chiedono di posticipare i saldi per avere tempo sufficiente a recuperare le vendite perdute.«A proporlo - dice Benetello - è Fismo, la Federazione dei negozi di abbigliamento Confesercenti che in una lettera inviata al presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga, chiede lo spostamento dei saldi invernali alla prima settimana di febbraio».

È successo che le condizioni climatiche anomale, con temperature medie più alte del normale, si siano protratte per tutto settembre e ottobre, condizionando negativamente il lancio delle collezioni invernali. Benetello dice che Benny Campobasso, presidente nazionale Fismo Confesercenti è entrato nel dettaglio ed ha fatto sapere che «le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno sono in netto calo in tutti i territori, con punte fino al -20% rispetto allo scorso anno». Non resta quindi che spostare le date. Il direttore ribadisce la peculiarietà di Bolzano stretta tra l'incudine ed il martello di Austria e Trentino. «L'inflazione sta erodendo in maniera pesantissima la capacità di spesa delle famiglie che a fine mese si trovano nel portafogli sempre meno denaro ed un budget da far quadrare. I costi dell'energia sono poi esplosi di un ulteriore 10% ed anche in questo caso le ricadute saranno pesanti. Dobbiamo pensare che in una situazione simile a rimetterci di più è sempre il commercio di vicinato, da noi già in seria difficoltà. Basti vedere quanti negozi continuano a chiudere anche a Bolzano. Ricordiamo poi - conclude - che le grandi catene non si preoccupano delle date d'inizio delle svendite perché risolvono il problema con l'online. Occorre una riflessione seria».













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