Tragedia sul Gran Zebrù, la vittima è una 26enne lombarda
Sandra Carla Bianchi è precipitata per 600 metri. Sotto shock il compagno di escursione
BOLZANO. La vittima sul Gran Zebrù è una donna della provincia di Bergamo, come anche il suo compagno di cordata che ha subito un forte shock. Sandra Carla Bianchi aveva 26 anni, era nata a Lovere (Bergamo) e abitava a Darfo Boario Terme (Brescia) la donna morta questa mattina (14 giugno) sul versante valtellinese del Gran Zebrù, precipitando per circa 600 metri.
Nell'incidente è rimasto ferito il suo compagno di cordata, 60 anni, anche lui di Darfo, che ha subìto un forte choc per l'accaduto. E' stato infatti lui a lanciare l'allarme, raccolto dal 112 di Bolzano (la zona è infatti al confine tra Lombardia e Alto Adige), che ha allertato subito il Soccorso alpino di Solda - Bergrettung Sulden. Vani i soccorsi per la ventiseienne.
L'incidente si è verificato a 2.800 metri di quota all'uscita del Canale Pale Rosse. Superato questo passaggio difficile, i due alpinisti si erano sganciati dalla corda per proseguire lungo la cresta verso la vetta.
Improvvisamente, la donna è scivolata e precipitata per 600 metri, morendo sul colpo. Si è subito messo in moto il soccorso alpino di Solda, guidato da Olaf Reinsthaler, poi si sono aggiunti anche i colleghi della Valtellina e della Guardia di finanza.
E' stata così recuperata la salma della donna, mentre il suo compagno di cordata è stato accompagnato a valle.
Si tratta del secondo incidente mortale sul Gran Zebrù a distanza di poche settimane che colpisce il mondo alpinistico bergamasco.
Lo scorso 19 maggio erano morti sotto una valanga Fernando Bergamelli, 55 anni Pradalunga, e l'ex ciclista professionista Oscar Cavagnis, 47 anni di Vertova.