il caso

Mosca: “Con le sanzioni Stazione spaziale a rischio caduta”

Il responsabile russo chiede la revoca della misura. Samantha Cristoforetti  prossima alla partenza



MOSCA. La Russia afferma che le sanzioni potrebbero provocare la caduta della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Lo afferma Dmitry Rogozin, il responsabile dell'agenzia spaziale russa Roscomos chiedendone la revoca. Secondo Rogozin, le sanzioni potrebbero interrompere il funzionamento delle navicelle russe che riforniscono l'Iss, interessando di conseguenza il segmento russo della stazione che aiuta, tra l'altro, a correggere la sua orbita. Il rischio quindi è quello di un ammaraggio o di un atterraggio della stazione sul suolo terrestre.

"Il segmento russo assicura che l'orbita della stazione sia corretta (in media 11 volte l'anno), anche per evitare detriti spaziali", ha affermato Rogozin. Pubblicando una mappa dei luoghi in cui la Iss potrebbe eventualmente cadere, ha sottolineato che è improbabile che ciò accada in Russia. "Ma le popolazioni degli altri Paesi, soprattutto quelle guidate dai guerrafondai, dovrebbero pensare al prezzo delle sanzioni contro Roscosmos", ha proseguito, definendo "pazzi" i Paesi che hanno imposto le sanzioni.

Il primo marzo scorso, la Nasa ha detto che stava cercando di trovare una soluzione per mantenere l'Iss in orbita senza l'aiuto della Russia. Equipaggi e rifornimenti vengono trasportati nella parte russa dalla navicella Soyuz. Ma Rogozin ha affermato che il lanciatore utilizzato per il decollo è "sottoposto alle sanzioni Usa dal 2021 e di quelle dell'Ue e del Canada dal 2022".

Roscosmos ha quindi affermato di aver lanciato un appello alla Nasa, all'Agenzia spaziale canadese e all'Agenzia spaziale europea, "chiedendo la revoca delle sanzioni illegali contro le nostre compagnie".

Una situazione delicata in un momento in cui l'astronauta trentina Samantha Cristoforetti si appresta a tornare nello spazio. La partenza è fissata a partire dal 15 aprile a bordo di razzo Falcon 9 col la Crew-4 della capsula Dragon.

Astrosamantha non sarà più comandante della Iss, ma avrà il ruolo di leader del Segmento Orbitale Americano (Usos), che comprende i moduli e i componenti americani, europei, giapponesi e canadesi della Stazione Spaziale. La decisione sarebbe legata alla durata più breve della missione dell'astronauta italiana.













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