>>>ANSA/Con meno tamponi anche meno casi, curva resta ferma



di Maria Emilia Bonaccorso (ANSA) - ROMA, 17 GEN - Nella consueta riduzione del numero dei tamponi registrati nel fine settimana l'epidemia di Covid in Italia segna una riduzione dei casi, ma anche una riduzione delle vittime, il cui dato e' meno sensibile all'effetto weekend. Tuttavia al momento la tendenza - che non tiene conto delle fluttuazioni e dei picchi giornalieri - vede la curva ferma al plateau, in attesa di registrare l'effetto delle misure restrittive introdotte sotto le festivita'. "Ancora non ci sono segni di flessione, siamo fermi, c'e' una stabilizzazione delle curva su contagi natalizi e prenatalizi. Ora la speranza e' che le misure di Natale si facciano sentire", spiega la professoressa Patrizia Laurenti, docente presso l'Università Cattolica e direttrice del servizio di Igiene ospedaliera. "Gli effetti delle misure introdotte con il DPCM 3 novembre 2020 si sono definitivamente esauriti e da metà gennaio dovrebbero iniziare ad essere visibili quelli del Decreto Natale", aggiunge Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. E per gli esperti restano da sciogliere anche i dubbi sull'effetto dell'introduzione dei test veloci nel computo dei casi accertati di Covid.
    Sono 12.545 i positivi ai test per il coronavirus registrati nelle ultime 24 i test (molecolari e antigenici) positivi al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 377. Ieri i positivi erano stati 16.310 e i morti 475. Ma la riduzione dei casi deve tenere conto che sono stati effettuati circa 49 mila test in meno rispetto a ieri, un calo drastico consueto nel weekend. Il tasso di positività è al 5,9%, in calo rispetto al 6,3% di ieri (-0.4%).
    Le regioni con il maggior numero di tamponi giornalieri positivi sono: Lombardia 1.603, Sicilia 1.439, Emilia Romagna 1.437, Veneto 1.369, Lazio 1.243, Puglia 908, Campania 891.
    In totale i casi da inizio epidemia sono 2.381.277, le vittime 82.177. Gli attualmente positivi sono 553.374 (-4.343), i guariti e i dimessi 1.745.726 (+16.510), in isolamento domiciliare ci sono 528.114 persone (-4.299).
    Sono in calo di 17 unità i pazienti in terapia intensiva, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono 124. In totale i ricoverati in rianimazione sono 2.503. I pazienti in area medica - reparti ordinari - sono in calo di 27 unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.757. Una tendenza confermata dai dati Agenas che registra una lieve riduzione dell'occupazione dei posti letto da parte dei malati di Covid nelle terapie intensive e nei reparti di medicina.
    Ma a sollevare dubbi sui dati relativi ai test antigenici rapidi e molecolari che dal 15 gennaio sono pubblicati sul bollettino quotidiano di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità e' il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac), secondo il quale vanno considerati separatamente nel calcolo statistico poiché i due tipi di dati non sono confrontabili. I dati del 15 gennaio mostrano che "includendo anche i tamponi analizzati con test rapidi antigenici, il numero complessivo dei tamponi aumenta del 75% rispetto a quello dei soli test molecolari", osserva Sebastiani. Per lo stesso giorno, "la percentuale dei positivi sui tamponi, usata comunemente per monitorare il livello di diffusione dell'epidemia crolla dal 9.9%, valore medio nei tre giorni precedenti, a 5.9%, cosa simile avviene il 16. Questo - rileva il matematico - non sarebbe un problema se le percentuali relative ai due casi fossero confrontabili. Invece, la percentuale di positivi è 9.7% per i test molecolari e 0.81% per quelli rapidi antigenici, con una differenza statisticamente significativa". (ANSA).
   









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