Gimbe, riaperture su filo del rasoio ma no al liberi tutti



(ANSA) - ROMA, 18 APR - Le riaperture sono una "decisione politica sul filo del rasoio, ma inevitabile. Serve la massima collaborazione dei cittadini per non compromettere la stagione estiva", evitando il "liberi tutti" per non arrivare ad una nuova impennata dei casi.
    A spiegarlo all'ANSA e' il Presidente di Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta che osserva come la circolazione del virus sia ancora rilevante, seppur con notevoli differenze regionali. "La Fondazione GIMBE - dichiara Cartabellotta - al fine di evitare ogni forma di strumentalizzazione politica dei dati e per una corretta informazione della popolazione ribadisce il quadro attuale della pandemia e della campagna vaccinale". A fronte della progressiva riduzione dei nuovi casi settimanali, i casi attualmente positivi sono oltre 505 mila, "numero peraltro sottostimato dall'insufficiente attività di testing & tracing".
    La curva dei ricoveri con sintomi, dopo aver raggiunto il picco ( 29.337) il 6 aprile, ha iniziato la discesa con una riduzione del 18% in 11 giorni: i numeri assoluti sono ancora molto elevati (24.100) e la soglia di saturazione è maggiore del 40% in 5 Regioni. Anche la curva dei pazienti in terapia intensiva ha raggiunto il picco il 6 aprile (n. 3.743), ma la discesa è più lenta con una riduzione del 10,7% in 11 giorni: rimangono occupati 3.340 posti letto con soglia di saturazione maggiore del 30% in 13 Regioni. Ma, soprattutto, la media di ingressi giornalieri rimane intorno a 200. "La Fondazione GIMBE - conclude Cartabellotta - è una decisione politica sul filo del rasoio guardando ai dati della pandemia e alle coperture vaccinali, ma inevitabile in questo momento storico per rilanciare numerose attività produttive e placare le tensioni sociali. Perché spetta alla politica contemperare il diritto alla tutela della salute con gli altri diritti e libertà tutelati dalla Costituzione. Tuttavia, tale decisione richiede la massima collaborazione della popolazione e un adeguato supporto dei servizi sanitari perché, con l'attuale livello di circolazione del virus, il 'liberi tutti' rischia di far impennare nuovamente la curva dei contagi con il rischio di compromettere la stagione estiva". (ANSA).
   









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