LAVORI

BBT, Kompatscher e Platter: "Inaccettabili ulteriori ritardi"

L'intervento dei presidenti di Alto Adige e Tirolo in merito alle divergenze fra Bbt Se e il consorzio guidato dal gruppo Porr (foto Provincia/repertorio)



BOLZANO. «Ogni ulteriore rallentamento nella realizzazione del tunnel di base del Brennero è inaccetabile», a dirlo sono i governatori dell Alto Adige e del Tirolo, Arno Kompatscher e Günther Platter in merito a dei dissidi fra la società del tunnel, la Bbt Se, e il consorzio guidato dal gruppo Porr per la realizzazione di una parte del tunnel per un costo di 966 milioni di euro. La riunione del consiglio di sorveglianza del Bbt che si occuperà della vicenda si terrà oggi a Vienna.

«Si tratta di ritardi nel completamento dell'opera che potrebbero comportare anni e per noi sono inaccettabili, perchè andrebbero a discapito della popolazione che vive lungo l'asse del Brennero e che si deve confrontare con i pesanti disagi dei transiti», così Platter e Kompatscher.

Le parti in causa dovranno trovare una soluzione, affinché la costruzione possa procedere nel più breve tempo possibile, suggeriscono i governatori. In base ad articoli usciti sui media tirolesi alla riunione del consiglio di sorveglianza, indetta per oggi a Vienna, la socità Bbt pare voglia chiedere lo scioglimento del contratto con la Arge H51 Pfons-Brenner. Se questo avenisse il termine dei lavori nel 2030 potrebbe non essere rispettato. La Arge lavora al completamento di 37 km del corpo centrale del tunnel. I lavori erano iniziati nel tardo autunno 2018 e dovevano essere portati a termine entro 74 mesi, per un costo complessivo di 966 milioni di euro. I dissidi sono nati per uno sbaglio nella realizzazione della copertura esterna del tunnel. Il gruppo Porr che fa parte di Arge sostiene, però, che erano errati i presupposti tecnici nell'appalto. Pertanto il capo della Porr Karl-Heinz Strauss ha scritto al consiglio di sorveglianza della società Bbt Se, in cui sono rapprsentati anche il ministero dei trasporti austriaco nonché le ferrovie Oebb. Secondo lui la minaccia di rescindere il contratto sarebbe «un passo grave e non giustificabile». 













Altre notizie

Attualità