Aborto: Provita, una petizione per informare donne su rischi



(ANSA) - ROMA, 11 APR - Una petizione affinché "il ministero della Salute garantisca che le donne vengano messe a conoscenza delle conseguenze provocate dall'aborto volontario sulla loro salute fisica e psichica". A promuovere l'iniziativa è l'associazione Provita, che ne ha illustrato gli obiettivi in un incontro al Senato dal titolo 'Per la salute delle donne. Le gravi conseguenze dell'aborto sul piano fisico e psichico', al quale hanno partecipato vari senatori della Lega e la senatrice Isabella Rauti di Fratelli d'Italia. "E' allucinante - ha affermato il presidente di Provita Toni Brandi - che, come adesso avviene, non si informino le donne sui gravi danni che l'aborto, chirurgico o farmacologico, può determinare e che vanno da un maggior rischio per il cancro al seno fino alla morte. Anche la relazione annuale del ministero al Parlamento sulla Legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza (ivg) è lacunosa su questo aspetto". La petizione - che verrà presentata al nuovo ministro della Salute - ha sottolineato Rauti, "è sottoscrivibile sul sito di Provita e tocca un vulnus della normativa, nel senso che non c'è mai stata una piena informazione alle donne sui rischi connesso all'ivg ed i pochi dati disponibili sono sottostimati". Infatti, ha aggiunto la senatrice Maria Saponara della Lega, "a 40 anni dalla legge 194, puntuali informazioni sui rischi non sono ancora assicurate". Quanto alla recente rimozione del maxi manifesto di Provita a Roma raffigurante un feto di 11 settimane con la scritta 'Tu eri così a 11 settimane. Ora sei qui perché la tua mamma non ha abortito', il senatore leghista Simone Pillon ha difeso l'iniziativa di Provita: "La rimozione è stata un gesto di totale spregio della libertà di espressione. Il manifesto era autorizzato ed è stato censurato. Una campagna a favore della vita è fatta oggetto di censura pubblica". E' cioè una "ipocrisia - ha concluso il senatore Massimiliano Romeo, sempre della Lega - che si dia l'allarme per il calo delle nascita in Italia e poi si corra a rimuovere un manifesto che è un inno alla vita".(ANSA).   









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