Sisma: Cia, Umbria agricola in tre anni perde 14% fatturato



TORINO - E' l'Umbria la Regione che ha più risentito delle conseguenze del sisma dell'Italia Centrale. Dal 2015 al 2017 il valore della produzione agricola è sceso del 15%, con un fatturato che in tre anni è passato da quasi 845 milioni di euro a 715 milioni perdendo il 14%. E' quanto emerge da un'analisi dell'Ufficio Studi Cia su dati Istat, che nella triste classifica delle regioni colpite, vede al secondo posto le Marche con un calo del 6% del valore della produzione agricola (1,1 miliardi di euro nel 2017 a fronte di 1,2 miliardi del 2015) e -4% del valore aggiunto agricolo. Quanto ai settori più colpiti il terremoto ha inciso principalmente sulla zootecnica (nel Lazio la carne ovicaprina ha perso il 16%, mentre la carne bovina il 6% nelle Marche) e nel comparto lattiero-caseario (latte ovicaprino -32% nel Lazio; -17% nelle Marche; 13% in Umbria). In Abruzzo è diminuita la produzione di olio (-12%), ma è andata meglio la vitivinicoltura (+30%), l'allevamento di carne suina (+23%) e la coltivazione delle patate (+23%). L'Umbria ha avuto il calo più consistente nella cerealicoltura (-46%), ma ha contato nel 2017 un incremento del 22% nella produzione di carne suina. Una sorta di borsino delle difficoltà che hanno incontrato le aziende agricole, ha detto la Cia, tenendo presente che comunque il settore del Centro Italia si è tenuto in piedi grazie soprattutto al grande lavoro degli agricoltori e alla solidarietà di tutti.









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