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Gastronomia

Un investimento nel gusto chiamato "Piccerella"

Douglas Orlando e Valeria Picone, 28 anni, ci hanno creduto e adesso guidano 23 dipendenti fra lo spazio delivery e il ristorante-pizzeria, con l’obiettivo di ampliarsi



BOLZANO. Cuore e cervello: senza entrare in discorsi anatomopatologici, è evidente che la loro unione rappresenta la perfezione per l’azione della macchina umana. Se l’unione di cuore e cervello si concretizza in una coppia giovane, ne può sortire un esempio di imprenditoria - nello specifico nel settore gastronomico - davvero esemplare. A Bolzano potremmo dire di avere anche una bella storia di imprenditoria giovanile, appunto quella della quale stiamo scrivendo, una storia recente concretizzata in un nome che è già (e dovrebbe diventarlo ancor di più) un marchio, “Piccerella” , e in due nomi e cognomi: Douglas Orlando e Valeria Picone.

Valeria Picone, amministratore delegato gruppo Laska e Piccerella, e a destra Valeria e Douglas con alcune pizze

Nomi e cognomi dei titolari del marchio ma soprattutto dei due locali sorti, con rapido e meritato successo, sotto il nome “Piccerella” nel brevissimo arco di due anni. E in questo tempo veloce, a dimostrazione che quando fai le cose per bene i risultati arrivano, il progetto si è sviluppato, tanto che adesso la coppia, sotto il marchio “Piccerella”, dà lavoro a 23 dipendenti e - come approfondiremo - l’obiettivo è di ampliare ulteriormente l’investimento, con l’apertura di altri locali. Facendo diventare “Piccerella” un autentico marchio che porta alla gente un concetto di cucina basato su tradizioni e qualità. Insomma, un esempio di imprenditoria giovanile davvero importante e rilevante, per un territorio come quello altoatesino. Un progetto concretizzato velocemente, abbiamo scritto, negli ultimi due anni, ma il pensiero, il sogno, l’idea che ha concretizzato quel sogno nasce un po’ prima.

Douglas al lavoro in cucina

Lo sviluppo

Dietro l’impresa, appunto, una coppia di giovani, lui e lei entrambi di ventott’anni, giovani appunto ma già con esperienza - nelle rispettive professioni - notevole: Douglas Orlando e Valeria Picone, lui, pizzaiolo di alto livello, si occupa della ricerca gastronomica, della cura nel trovare le materie prime; lei professionista del marketing, titolare di Laska, società operativa nella pubblicità e nel marketing imprenditoriale e d’investimento. Ovvero il cuore e il cervello con i quali abbiamo aperto questo articolo, o anche il braccio e la mente.

Douglas Orlando e Valeria Picone all’ingresso del locale di via Crispi

E proprio da Valeria Picone ci facciamo sintetizzare gli elementi basilari di questa bella ed esemplare avventura imprenditoriale. «Abbiamo unito - dice sorridendo Valeria - i nostri talenti e la nostra passione in un progetto comune, iniziando con il locale di “delivery” in via Cesare Battisti. In realtà il primo pensiero era già quello di aprire un ristorante - pizzeria che portasse a Bolzano quella napoletanità che scorre nelle vene a entrambi, ma ci ha un po’ frenato l’idea di partire immediatamente con un grande investimento, anche in termini di personale. Dopo un po’, visto il successo che le pizze e le fritture create da Douglas hanno avuto, con la pizza fatta alla napoletana, con molta attenzione e cura all’impasto, materie molto ricercate, e appunto con la friggitoria, abbiamo pensato che era il momento di concretizzare il nostro sogno anche in un altro spazio, più grande, in forma di pizzeria-ristorante, dunque non solo per l’asporto. La prima volta che ci hanno proposto di rilevare il locale del DLF era la fine di maggio del 2022. E un po’ sono stata colpita al cuore: da piccola ci abitavo vicino e venivo spesso a giocare al Dopolavoro Ferroviario... C’è un po’ della mia infanzia in questo posto, posso dire che esserci tornata adesso in questa veste, è un filo che si riannoda, qualcosa di speciale».

Valeria con i particolarissimi tiramisu

Il futuro

Così, se da una parte Douglas cura con una passione e un’attenzione rigorosa il settore della cucina, dove la pizza nasce nel puro Dna napoletano e si sviluppa unendosi ad altre prelibatezze che trovano spazio anche nel menù del ristorante, focalizzato con molta attenzione alla stagionalità, dall’altra Valeria guarda alla parte imprenditoriale del locale. Con le idee ben chiare e un progetto che, ci spiega, è solo a un tratto del suo cammino. «Abbiamo delle responsabilità - premette - perchè abbiamo 23 dipendenti che fanno andare al meglio i due attuali “Piccerella” e i passi successivi sono delineati. Se su via Cesare Battisti non ci saranno cambiamenti, in via Crispi a breve partirà quella che possiamo definire la “copertura giornaliera”, con apertura dalle ore 7 - e dunque servizio bar - fino alle 23, con il ristorante aperto dunque anche a pranzo. E poi il programma è, nel giro al massimo di tre anni, di portare il marchio “Piccerella” anche fuori Bolzano, aprire nuove sedi oltre il capoluogo provinciale, sempre sotto la nostra gestione». Come dire che “Piccerella” punta a diventare grande. Senza rinunciare a nessuna delle sue caratteristiche principali: cuore come primo ingrediente e attenzione al valore dei prodotti utilizzati e alla cura nelle preparazioni, e cervello, ovvero razionalità e attenzione a non fare di una gastronomia genuina un prodotto d’élite, anche nel prezzo.