Il caso / Ristorazione

La sua cucina aveva intossicato 150 persone: dopo 4 anni il ristoratore ai lavori socialmente utili risarcisce le vittime

Accusato nel 2020 di non aver osservato le norme igieniche sanitarie nel suo hotel della Val di Sole e di aver distribuito alimenti che hanno provocato agli ospiti disturbi gastro-intestinali, ha chiesto e ottenuto di poter accedere alla messa alla prova

di Marica Vigano

TRENTO. Tutta colpa di una maionese che, aggiunta ad alcune pietanze servite in un hotel della val di Sole, aveva causato un forte malessere agli ospiti. Colpite, a distanza di pochi giorni, alcune scolaresche provenienti da Parma, Imola, Pontedera, Ancona e anche dal Regno Unito. Le due ondate di malori - era l'inizio del 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia - avevano destato preoccupazione nell'Azienda sanitaria trentina, non tanto per la gravità dei sintomi, quanto per il numero di persone coinvolte, oltre 150, tutte colpite in forma più o meno violenta da crampi, gastroenterite e vomito, anche con episodi di febbre.

Stabilire la causa non era stato né semplice né immediato. Solamente dopo attente verifiche effettuate dei carabinieri del Nas e dagli specialisti del Servizio igiene pubblica dell'Apss, e a seguito di un incrocio dei risultati delle analisi dei cibi sequestrati e dei luoghi, erano stati individuati sia i batteri responsabili della prima tossinfezione, "Staphylococcus aureus" e "Bacillus cereus", che le cause della seconda ondata di malore, dovuta ad un'infezione di "Novovirus".

A quattro anni dagli episodi contestati il legale rappresentante dell'hotel, nonché responsabile dell'Haccp (un sistema di controllo alimentare a tutela del consumatore), ha chiesto e ottenuto di poter accedere alla messa alla prova: 80 giorni di lavori di pubblica utilità, dunque a favore della comunità.

L'uomo, di propria iniziativa, ha voluto risarcire sia le parti offese (una novantina di persone), sia le parti civili (una trentina di persone) versando alcune centinaia di euro ciascuna. Somma che il giudice ha valutato solo in parte congrua: ai soggetti maggiormente colpiti da malessere l'albergatore corrisponderà un ulteriore ristoro per il disagio subìto.

Si avvia dunque alla conclusione il procedimento a carico del responsabile della struttura, assistito dall'avvocato Paolo Mazzoni, accusato di non aver osservato colposamente le norme igienico sanitarie e di aver distribuito alimenti che hanno provocato agli ospiti disturbi gastro-intestinali. L'imputato è stato accusato anche di lesioni, dato che una ventina di studenti erano stati portati a scopo precauzionale in ospedale: lesioni personali «consistenti in gastroentericolite probabilmente infettiva» e «vomito in corso di tossinfezioni alimentare» ai danni degli ospiti dell'hotel che avevano ingerito «sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica».

Il primo allarme risale alle notte tra il 28 e 29 gennaio 2020, quando si sentirono male circa 130 ragazzi (fra i 12 ed i 16 anni) sui 202 arrivati in val di Sole da Parma, Imola e Pontedera. Visto l'alto numero di studenti che lamentavano episodi di gastroenterite e di vomito, Trentino Emergenza in quell'occasione aveva allestito un presidio sanitario all'interno dell'albergo in modo tale che solo i casi più gravi - in totale una ventina - venissero trasferiti in via precauzionale in ospedale, al pronto soccorso di Cles e al Santa Chiara, a Trento.

Dalle analisi dei cibi emerse la presenza di colonie di "Staphylococcus aureus" in un campione di pasta fredda e di "Bacillus cereus" nell'insalata di riso. Ma in errori relativi alla mancata osservanza delle norme igieniche la struttura alberghiera ci era ricaduta undici giorni dopo, quando trentotto persone che facevano parte di due distinti gruppi scolastici avevano manifestato i sintomi di una tossinfezione. Si era trattato di casi fortunatamente non gravi, gestiti direttamente dal medico dei turisti e dai sanitari di Trentino Emergenza. Dai controlli del Nas emersero tracce di "Novovirus" sul piano di lavoro della cucina, sul tavolo di sala, e su rubinetto, lavabo e porta del bagno comune che si trova nella hall dell'albergo.

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