Buoni pasto, gap del 50% tra Provincia e Regione

A Trento l’ente pubblico rimborsa ai propri dipendenti fino a 7 euro al giorno In Alto Adige il personale che vive a Bolzano incassa 4,15 euro, chi vive fuori 4,73


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Due pesi e due misure. Stiamo parlando dei buoni pasto che Regione e Provincia mettono a disposizione dei propri dipendenti. Pur sapendo che in Regione, da sempre, le cose vanno meglio non può non destare un certo stupore che vi siano differenze anche superiori al 50%. In Provincia, in Alto Adige, la cifra coperta dall'ente pubblico oscilla tra 4,15 e 4.73 euro, a seconda che se si tratti di dipendenti che risiedono a Bolzano o fuori città, mentre in Regione si arriva ad una copertura massima di 7 euro a pasto.

In Regione, spiega il direttore dell'ufficio competente, esistono il buono intero da 10,77 euro (primo e secondo piatto a Trento) e il buono ridotto da 8,06 (primo e contorno): per il primo la quota a carico dell'ente pubblico è di 7,18 euro e per il secondo di 5,37 euro. A fine anno, per i dipendenti regionali, viene fatta una media e se la spesa sostenuta risulta superiore ai 7 euro a pasto la parte restante viene detratta al lavoratore in busta paga.

A Bolzano per avere il buono pasto bisogna soddisfare determinati presupposti. Il contributo spese è riconosciuto - spiega la Provincia - «in caso di articolazione dell’orario di lavoro al mattino e al pomeriggio o in caso di orario di lavoro giornaliero fisso e continuativo non inferiore a 6 ore. In caso di malattia, ferie, straordinari, aspettativa, di giornate di festività (mezza o intera), di giorni non lavorativi, di telelavoro o durante la pausa caffè la tessera non può essere utilizzata».

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