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Alperia: la sostenibilità energetica impressa nel Dna dell’azienda

IN OCCASIONE DEL RECENTE FORUM ECONOMIA&SOSTENIBILITÀ 2024 , il direttore generale Luis Amort ha fatto il punto non solo sulle storiche radici idroelettriche di Alperia ma anche sulle prospettive di un futuro diversificato



BOLZANO. Alperia, il principale provider di servizi energetici per l’Alto Adige e uno dei primi tre produttori di energia elettrica in Italia, fa della sostenibilità non soltanto una bandiera ma la propria ragion d’essere.

Dalle radici idroelettriche alla nascita di Alperia Green Future nel 2022, passando per obiettivi ambiziosi ma raggiungibili come il NET ZERO entro il 2040.

Durante il recente Forum Economia&Sostenibilità, a parlarne è stato il direttore generale dell’azienda altoatesina, Luis Amort. «Entro pochi anni puntiamo alla riduzione del 70% delle emissioni generali – ha annunciato – sia per quanto riguarda le nostre infrastrutture che per il parco mezzi, puntando ad investire su impianti green, con un occhio di riguardo anche alle diverse esigenze di un territorio così variegato come il nostro».

Ecco dunque come al centro delle strategie Alperia vi sia una sola parola chiave: diversificazione. Capacità di reinventare e reinventarsi, mettendo in connessioni forme di energia rinnovabili differenti come eolico, fotovoltaico e biometano – accanto sempre all’idroelettrico – ma anche creando proficue sinergie con i propri clienti e dipendenti.

«Abbiamo trasferito vent’anni di esperienza in ambito industriale al settore terziario e residenziale – spiega Amort – e, più di recente, anche a quello della Pubblica Amministrazione. Con risultati strabilianti. I servizi di consulenza per la riqualificazione energetica degli edifici e per la gestione strategica delle emissioni verso la decarbonizzazione sono diventati un punto di riferimento per tutte quelle aziende che, come noi, vogliono essere protagoniste della transizione energetica». Una transizione che ormai è legata anche ad un cambiamento radicale nell’utilizzo – sempre consapevole – delle nuove tecnologie.

«Il modello di Alperia Green Future – prosegue infatti Amort – si completa e distingue grazie all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, la tecnologia Sybil, che è in grado, con logiche predittive, di stabilizzare i processi produttivi e migliorare le condizioni di comfort ottenendo un eccezionale risparmio energetico. Abbiamo intensificato i nostri sforzi per offrire nuove soluzioni di Intelligenza Artificiale e, solo nel 2022, abbiamo ottenuto 5 nuovi brevetti (che si sommano ai 3 precedentemente concessi): un risultato decisamente apprezzabile. Nel settore residenziale Alperia MyHome, un impianto fotovoltaico chiavi in mano, rappresenta la soluzione per tutte le famiglie e condomini che vogliono azzerare le spese di autoconsumo».

Con l’obiettivo di adottare un approccio sempre più orientato al cliente, e quindi di operare in un’ottica di customer centricity, Alperia intende inoltre ampliare i propri servizi e prodotti extra-commodity, come ad esempio il fotovoltaico e le soluzioni per la mobilità elettrica, migliorando al contempo l’esperienza dei clienti attraverso sito web e applicazioni più efficienti.

«Rimodelliamo il concetto di Energy point per costruire un “negozio unico” – continua Amort – in cui i nostri clienti possano ricevere una consulenza completa su ogni nostro prodotto e servizio. A tal fine, sarà necessario riorganizzare e formare la rete vendita direzionandola verso un nuovo approccio al business in cui l’obiettivo sia l’esperienza positiva dei clienti e la soddisfazione dei loro bisogni. Inoltre, in linea con i capisaldi della nostra strategia, stiamo lavorando per espandere ulteriormente la nostra rete di teleriscaldamento a Bolzano e Merano e migliorare la rete di distribuzione». Tra i progetti relativi alle centrali idroelettriche, infatti, vi sono la sostituzione di una condotta forzata nella centrale di San Pancrazio, il rinnovamento dell’impianto della centrale di Lana e il potenziamento della rete media tensione in Val Senales.

Il legame di Alperia con il territorio è d’altronde un vero e proprio caposaldo, come dimostra l’intenzione di investire tempo e risorse in un ambito cruciale come quello delle comunità energetiche. «Andrà concepita una strategia complessiva di conoscenza dello strumento, – precisa Amort – di costruzione di network idonei non solo alla costituzione di comunità energetiche, ma anche alla fruizione di servizi aggiuntivi, più interessanti, strategici e remunerativi per le imprese che offrono i servizi di accompagnamento e di gestione a questi scenari, in quanto la comunità energetica in sé non è e non sarà mai un “prodotto”, in primis per la sua scarsa remunerabilità. Si tratta di uno strumento prezioso e radicato nei territori, da cui partire per una precisa analisi dei fabbisogni e una conseguente offerta di più ampio respiro di servizi e prodotti ad hoc». Territorio, prodotti e persone devono dunque dialogare nell’impegno reciproco implicato da un processo di transizione «sicuramente affascinante e motivante – commenta Amort – ma che proprio per questo necessita di un occhio di riguardo a concetti come equità e welfare, strategici non solamente all’interno di un’azienda ma anche nelle logiche di un mondo che cambia».

In quest’ottica di ampio raggio, uno sguardo a quanto accaduto durante la Cop28 è inevitabile: «si è conclusa con l’impegno dei Paesi firmatari ad aumentare la capacità di energia da fonti rinnovabili – conclude Amort – e a migliorare l’efficienza energetica per limitare concretamente le emissioni per una “transizione fuori dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo”. Questa sarà una grande sfida. Si tratta di un obiettivo ambizioso, soprattutto perché si dovrà garantire una transizione giusta che coinvolga l’intero pianeta verso economie e società sostenibili, resilienti ai cambiamenti climatici e climaticamente neutre. Occorrono per questo grandi finanziamenti per non venire meno all’impegno di non lasciare indietro i Paesi più poveri, che pur essendo i meno inquinanti, sono i più colpiti dal riscaldamento globale (l’intera Africa, per esempio, contribuisce solo per il 4% alle emissioni di gas serra globali). Eliminare l’utilizzo dei combustibili fossili, aumentare l’uso delle fonti rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica sono le tre azioni combinate che ci permetteranno di mantenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C».