Adozioni, perché è sbagliato scegliere un cane solo se è “di moda”
Il mercato dei cuccioli è spesso condizionato dalle tendenze dettate da cinema, tv e pubblicità. Con il rischio di farsi influenzare senza considerare le caratteristiche di ogni specie
BOLZANO. Periodicamente il mondo, o meglio il mercato, dei cani viene influenzato da cinema, televisione, pubblicità e personaggi famosi che dettano tendenza.
Un fenomeno che ha diversi risvolti negativi: quando una razza diventa di moda, la richiesta di cuccioli di tale razza aumenta troppo velocemente inducendo, per questioni di lucro, una produzione poco attenta e controllata da coloro che non sono allevatori appassionati ma commercianti, spesso con pochi scrupoli e con un solo fine: ingrassare le proprie tasche.
Allevare è un’arte che prevede conoscenza, passione e pazienza e che pone come obiettivo far nascere e crescere cuccioli tipici e soprattutto sani. Purtroppo le mode finiscono per ostacolare questi principi condizionando negativamente la salute della razza di turno.
Altro problema deriva dal fatto che i cuccioli della razza di moda non verranno scelti e acquistati in base a un’attenta valutazione delle caratteristiche che distinguono il tipo di cane, le sue attitudini o memorie di razza, tenendo conto del nostro tipo di vita e dell’ambiente che potremo offrire; bensì in base a un impulso indotto e a una valutazione sostanzialmente estetica.
Quando il fenomeno riguarda razze adatte a fare i cani da compagnia e a essere gestiti anche da chi non ha alcuna esperienza ed è ignaro di ciò che lo aspetta, al di là del veloce aumento numerico degli esemplari non ci saranno particolari problemi.
Quando invece il fenomeno riguarda razze meno adatte allo scopo di diventare esclusivamente cani da compagnia possono nascere facilmente problemi che vengono purtroppo risolti spesso con l’interruzione di un’avventura a cui non si era sufficientemente preparati. Questo significa canili che si riempiono di soggetti di quella razza mentre noi che amiamo i cani vorremmo vedere i canili vuoti. Tanto per fare un esempio a suo tempo è successo con i cani nordici e più recentemente con i Pit-Bull, mentre al contrario, nonostante l’ampia diffusione, non troviamo i canili pieni di Retrievers o di Bouledogue.
Il problema è essere più o meno adeguati alla destinazione di cane da compagnia. Naturalmente con ogni cane possiamo stabilire una relazione ottimale, questo riguarda solo noi e lui, ma non possiamo superficialmente prescindere dall’ambiente e dal tipo di vita a cui lo destiniamo. Se abbiamo conoscenza e piena consapevolezza delle sue peculiarità e delle sue esigenze possiamo senz’altro decidere di acquistare o adottare un Husky o un Amstaff, ma questa consapevolezza raramente è figlia di una scelta superficiale indotta da una moda. Prendere un cane deve essere una scelta responsabile che prevede un’attenzione a tutto ciò che questa scelta comporta, sia oggi che in futuro. Non possiamo scegliere un cane come sceglieremmo una bicicletta che possiamo abbandonare in cantina senza fare danno ad alcuno.