Coronavirus

Alto Adige da oggi in lockdown fino al 28 febbraio: ecco quello che si può fare oppure no

Per tre settimane chiusi negozi e scuole. In 500 ieri pomeriggio alla manifestazione contro il giro di vite: baristi, maestri di sci e No-Mask

LA PROTESTA In centinaia contro il lockdown



BOLZANO. Tre settimane di blocco per far calare in Alto Adige il numero dei contagi, esploso negli ultimi giorni. Partirà oggi e durerà fino al 28 febbraio compreso.

La protesta

Una decisione quella presa da Kompatscher contestata ieri, domenica 7 febbraio, da centinaia di persone che si sono date appuntamento in piazza Magnago a Bolzano per protestare contro il blocco.

La protesta è stata organizzata dal gruppo “Freie Bürger - Cittadini Liberi" che da tempo lotta in provincia contro le restrizioni imposte dalla giunta come mezzo per combattere la pandemia e i numeri in pericolosa risalita in Alto Adige. 

La nuova ordinanza

Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha firmato nel primo pomeriggio di sabato 6 febbraio l’ordinanza contingibile e urgente numero 6 del 2021. Il provvedimento, che sarà in vigore a partire da lunedì 8 febbraio sino a domenica 28 febbraio compreso, prevede una serie di misure più rigide in materia di contrasto ai contagi da Covid-19.

Ordinanza by Nicola Marchesoni on Scribd

Divieto di spostamenti

Vietati gli spostamenti in entrata e uscita dal proprio comune di residenza se non per motivi di lavoro, studio, salute o esigenze di necessità. All'interno del comune, gli spostamenti dalla propria abitazione saranno consentiti (sempre con autocertificazione, che potrà essere compilata direttamente sul posto in caso di controlli) solo per motivi di lavoro, di studio, di salute, per effettuare acquisti o per esigenze di necessità come, ad esempio, recarsi presso persone bisognose di cura, presso il domicilio del partner o della partner, o raggiungere la più vicina area cani. L’attività motoria all’aperto sarà consentita, ma non tra le ore 20 e le ore 5, però sempre in forma individuale e nel rispetto delle norme su distanziamento (due metri da persone non conviventi) e mascherine. Muovendosi a piedi o in bicicletta, sarà possibile anche superare i confini comunali.

Bar, ristoranti e negozi

Bar e ristoranti continueranno ad essere chiusi. Consentita la vendita da asporto sino alle ore 20 e la consegna a domicilio sino alle ore 22. A partire da lunedì le strutture ricettive non potranno più ospitare turisti e sarà consentita solo l’accoglienza di ospiti presenti per motivi di lavoro o per necessità diverse dal turismo. Per quanto riguarda i negozi, sospese le attività al dettaglio, fatta eccezione per gli esercizi che vendono generi di prima necessità (elenco nell'ordinanza allegata al comunicato), che comunque dovranno essere chiusi la domenica. Potranno restare sempre aperti, invece, i punti vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole e le tabaccherie. Sospesi i servizi alla persona ad eccezione di lavanderia, pompe funebri, barbieri e parrucchiere. Nei servizi di cura alla persona consentiti, compresa l'assistenza podologica, il personale dovrà utilizzare la mascherina FPP2. Per quanto riguarda le attività produttive, oltre al rispetto dei protocolli di sicurezza, viene raccomandato l'utilizzo delle mascherine FPP2, l'offerta ai dipendenti di un test periodico e, dove possibile, il ricorso allo smart working.

Scuole e servizi di assistenza

Le scuole medie e superiori torneranno alla didattica a distanza a partire da lunedì 8 febbraio, mentre da giovedì 11 febbraio sarà il turno delle scuole elementari. La settimana successiva gli istituti saranno chiusi per le vacanze di Carnevale, e al rientro (lunedì 22 febbraio) riprenderanno le lezioni in presenza per scuole elementari e scuole medie. Ragazze e ragazzi delle scuole superiori, invece, dovranno seguire per un’ulteriore settimana le lezioni con la modalità della didattica a distanza. Al momento del ritorno in classe sarà previsto una massiccia attività di test. Rimangono aperti, invece, i servizi e le strutture socio-sanitarie, nonché l’assistenza all’infanzia: sia per quanto riguarda gli asili nido e le microstrutture, sia per quanto riguarda le scuole materne.

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